Elemosina a 5 Stelle

Albert Einstein, in riferimento alle due cose che si presumono infinite (l’universo e la stupidità umana), era solito manifestare dei dubbi sulla prima. Aveva ragione, come noi oggi siamo in grado di dimostrare inconfutabilmente.

Richiesti di dare un giudizio sulla proposta pentastellata di aumentare il salario minimo, gli economisti - quelli veri, non quelli diplomati alla scuola di amministrazione aziendale - hanno evidenziato le perniciose conseguenze cui sarebbe esposta l’intera economia, con gravi ricadute sull’occupazione, sul costo del lavoro (al quale farebbe seguito una ulteriore delocalizzazione) e sui posti di lavoro, che subirebbero una contrazione direttamente proporzionale al supposto incremento delle remunerazioni.

Ora, nessuno dubita del fatto che a maggiori guadagni corrisponde un aumento del benessere. Quelli prodotti dalla riforma, tuttavia, sarebbero esclusivamente maggiori costi, inefficaci e privi di benefici.

Invece di intervenire sul cuneo fiscale, quei fenomeni puntano sull’elemosina, danneggiando seriamente proprio coloro che affermano di voler aiutare. Le conseguenze dell’incompetenza al potere sono sempre le stesse, che riguardino l’economia, la Giustizia o le infrastrutture. Dal tunnel del Brennero in poi, abbiamo sdoganato tutto, isole comprese.

A questi poveri di spirito che quotidianamente offendono i principi della (vera) democrazia in nome di una deplorevole demagogia a buon mercato, bisognerebbe dire che il regno dei cieli non è un pollaio e che nella cruna dell’ago non si passa grazie ad un voto nella Rete. Il Paradiso, per chi ci crede, è una cosa seria, alla quale i manipolatori della verità non possono accedere.

Aggiornato il 25 giugno 2019 alle ore 11:38