Di Maio e la realtà cambiata per decreto

Dunque, l’accordo di Governo sui rimborsi dei cosiddetti risparmiatori truffati dalle banche non è stato trovato. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria si è messo di traverso nei confronti di un provvedimento che vorrebbe risarcire in modo automatico chiunque abbia perso quattrini nel fallimento di una banca. In tal caso lo spettro di una più che probabile procedura d’infrazione aperta dall’Europa e, forse, anche il pessimo segnale lanciato ai mercati riguardo ad un Paese che abolisce di fatto il rischio finanziario, devono aver fortemente irrigidito la posizione di Tria. Tanto è vero che, al netto della insopportabile propaganda dei pentastellati,  i quali sul loro blog hanno esultato per una misura che non c’è, Luigi Di Maio ha fatto trapelare grande insofferenza per il ministro dell’Economia, dichiarando pubblicamente che in merito ai truffati dalle banche “la pazienza è finita”.

In pratica, il famoso decreto crescita, che doveva contenere il provvedimento in oggetto, è uscito monco dopo oltre tre ore di discussione nel Consiglio dei ministri e, raggiungendo in tal guisa il livello di una farsa, con la dicitura “salvo intese”.

Ora, al di là dell’evidente smania espressa da Giggino e soci nel voler incassare, costi quel che costi (tanto paga Pantalone), il dividendo elettorale di un ristoro il quale, concesso a pioggia a prescindere dalla sentenza di un giudice o dal verdetto di un arbitrato, interesserebbe una grande platea di cittadini, ancora una volta le nostre scimmie al volante ritengono di poter cambiare la realtà a colpi di decreto legge. Per decreto si abolisce la povertà, si aumenta l’occupazione, si abbatte la corruzione e, per l’appunto, si elimina il rischio legato ad ogni investimento finanziario. Se passasse infatti la linea Di Maio, da domani chiunque avesse acquistato azioni od obbligazioni di una azienda successivamente fallita, sarebbe autorizzato a recarsi al ministero del Tesoro a reclamare il relativo rimborso.

D’altro canto, analizzando nel dettaglio la visione programmatica dei grillini, nel loro mondo fantastico è l’onesta volontà che muove il mondo. La ricchezza si genera senza lavoro e il compito di chi governa sarà solo quello di ridistribuirla senza vincoli o limitazioni di sorta. Insomma, un vero paradiso di belle intenzioni con il quale lastricare la via dell’inferno.

Aggiornato il 05 aprile 2019 alle ore 12:08