Le armi di distrazione degli asini

Tutto si tiene in questo Paese politicamente, economicamente e culturalmente fallito. Di fronte allo spettro di una crisi economica e finanziaria, in gran parte auto-inflitta e che si preannuncia devastante, gli asini furbi che sgovernano l’Italia s’inventano a giorni alterni le più fantasiose armi di distrazione di massa.

L’ultima in ordine di tempo è quella legata ad uno pseudo scontro nella maggioranza – l’ennesimo – sul tema “cardine” della famiglia tradizionale, con annessa l’eterna diatriba sul diritto all’aborto, che alcuni interpretano in senso antistorico, e la storia infinita di un femminismo francamente da operetta.

La società è radicalmente cambiata da quando Peppone si contrapponeva col pugno alzato al ben poco pacifico Don Camillo. Eppure, anziché dibattere sui nodi strutturali che soffocano lo sviluppo del Paese, si chiama a raccolta il popolo intonando slogan e parole d’ordine che non spostano di una virgola le vere questioni in ballo.

Tutto ciò, guarda caso, non fa che dare un po’ di respiro ad una coalizione giallo-verde che aveva promesso una crescita impetuosa e che invece sta traghettando il sistema verso l’inferno del sottosviluppo. Gli ultimi dati dell’Istat rivelano che la spesa corrente dello Stato, da non confondere con quella pubblica in senso generale, crescerà nel 2019 di un altro punto percentuale. Il che, unito al calo inevitabile del gettito tributario allargato, farà lievitare non poco il deficit e il debito pubblico.

E così, malgrado i sogni di gloria di un ex-bibitaro dello stadio San Paolo, il quale si impegnava all’indomani del suo ingresso nella stanza dei bottoni a tagliare di colpo 30 miliardi di sprechi, l’Italia continua a peggiorare il suo tradizionale andazzo: più spesa, più debiti e meno crescita per tutti. Non si fanno le infrastrutture strategiche come la Tav, si aumenta la già smisurata platea di pensionati e sussidiati, si massacrano i settori trainanti dell’economia, leggasi ecotassa sulle autovetture, si firmano memorandum scritti sulla sabbia con la Cina ma perbacco, la famiglia non si tocca! Il resto è robetta per economisti sfigati.

Aggiornato il 01 aprile 2019 alle ore 11:35