La collocazione dei cattolici integralisti

I settecento insegnanti che si battono per l’approvazione immediata della legge sullo Ius soli in nome dell’integrazione dei figli dei migranti nati in Italia, hanno trovato nel ministro Graziano Delrio il loro testimonial più significativo e di prestigio. Il titolare del ministero dei Trasporti ha annunciato che parteciperà allo sciopero della fame a rotazione indetto dal gruppo degli insegnanti per sollecitare il Governo di cui fa parte a porre in votazione la legge sullo Ius soli anche a costo di subire una rovinosa bocciatura.

La vicenda sembra essere un coacervo di singolari bizzarrie. I settecento insegnanti che proclamano lo sciopero della fame per l’approvazione immediata della legge sulla cittadinanza sembrano ignorare che l’assenza di quella legge non impedisce affatto ai figli dei migranti di usufruire di tutti i servizi che lo Stato assicura ai propri cittadini.

In primo luogo la scuola e la sanità. Senza discriminazione alcuna, secondo i principi di civiltà della democrazia liberale e dello Stato di diritto. A sua volta il ministro Delrio non ignora affatto che la maggioranza sul tema dello Ius soli non ha i numeri necessari per l’approvazione e rischia di andare allo sbaraglio per una legge che con qualche indispensabile modifica potrebbe facilmente essere approvata all’inizio della prossima legislatura. Perché, allora, insegnanti e ministro si impegnano in una battaglia di principio che però poggia sull’irrealismo più completo? La risposta è che i settecento insegnanti e il ministro dei Trasporti fanno parte di quella falange di cattolici integralisti e radicali che si battono affinché le indicazioni di Papa Francesco sull’accoglienza senza se e senza ma diventino immediatamente legge dello Stato.

I cattolici integralisti e radicali, ovviamente, hanno il pieno diritto di sostenere il Papa nella sua azione. Ma nel momento in cui portano le loro convinzioni religiose sul terreno politico diventano automaticamente un fenomeno politico. Che non va valutato sulla presunta eticità, moralità e bontà delle loro idee ma sugli effetti concreti della loro azione. In questa luce, i settecento insegnanti e il loro autorevole testimonial governativo appaiono come una minoranza integralista e radicale che si colloca all’estremità dello schieramento politico nazionale. Oltre i Cinque Stelle ci sono gli integralisti cattolici. Come ai tempi di Pio IX!

Aggiornato il 07 ottobre 2017 alle ore 09:01