De Luca, la camorra e Liborio Romano

Vincenzo De Luca come Liborio Romano? Pare proprio che l’attuale Governatore della Campania voglia imitare il ministro dell’Interno di Re Franceschiello di Borbone. Quello che per garantire la fuga pacifica del Sovrano da Napoli e l’ingresso senza incidenti di Giuseppe Garibaldi si rivolse alla camorra per assicurare l’ordine pubblico.

De Luca, infatti, si è lamentato del controllo “militare” realizzato dagli immigrati clandestini nella sua città, rilevando come questo controllo dipenda dalla mancata presenza della camorra a Salerno. Può essere che la frase del Governatore campano sia stata pronunciata in maniera ironica e per rivendicare il merito di aver tenuto lontano i camorristi dal salernitano. Ma anche se l’intenzione di De Luca era ironica, l’effetto della battuta è stato devastante. Perché ha indicato come in Campania il tempo sia rimasto fermo a Liborio Romano, che non era un camorrista ma un patriota. E che se fosse vissuto ai giorni nostri sarebbe stato inquisito per concorso esterno in associazione mafiosa avendo realizzato un “patto” tra Stato e camorristi.

Nella regione guidata da De Luca, quindi, solo la presenza della camorra può assicurare il controllo del territorio. E la polizia? E i carabinieri? E la Guardia di finanza? A detta del presidente regionale, che oltre ad essere un uomo d’onore è anche il rappresentante delle istituzioni, in Campania lo Stato non c’è. Ci sono gli immigrati clandestini che fanno il bello e il cattivo tempo e c’è la camorra che è l’unica autorità in grado di assicurare un’alternativa concreta al controllo territoriale realizzato dai migranti.

Si tratta di una tesi paradossale e ingiustificata? La speranza è che lo sia. Ma se questa tesi della assenza dello Stato è sostenuta dal massimo rappresentante dello Stato stesso è lecito incominciare a dubitare che la speranza abbia un qualche fondamento.

De Luca come Liborio Romano, dunque? Con una sofferenza sostanziale. Che l’antico ministro dell’Interno di Francesco II era un liberale che era stato condannato ed esiliato per le sue battaglie patriottiche in favore della Costituzione e ha sempre considerato la camorra un male, magari da sfruttare ma comunque da combattere. De Luca non è un liberale e alimenta di fatto l’inquietante convinzione che l’unica possibilità di ordine nelle regioni meridionali sia data dalla camorra!

Aggiornato il 26 settembre 2017 alle ore 18:17