Alla ricerca del Nerone di oggi

La siccità non provoca gli incendi, ma si limita esclusivamente a favorirli. I casi di autocombustione sono eventi rarissimi rispetto alla stragrande maggioranza dei casi in cui il responsabile è l’uomo. Nella normalità questa responsabilità può essere sia colposa che dolosa, in misura sostanzialmente paritaria. Ci sono gli incendi provocati dalle sigarette gettate tra le sterpaglie per colpevole disattenzione, quelli causati dall’incapacità dei contadini di gestire il fuoco acceso per ripulire i terreni, quelli determinati da campeggiatori o vacanzieri colpevoli di sostanziale imbecillità. E, naturalmente, quelli dolosi ascrivibili a chi vuole in qualche modo speculare sul fuoco per perseguire i propri interessi illegittimi e protervi. Tutto questo avviene in una situazione di forte siccità, ma non segnata da particolari anomalie politiche e sociali.

Rientra nella normalità politica e sociale dover fronteggiare, nell’arco di una sola settimana sia pure di mezza estate, circa trecento incendi che scoppiano simultaneamente nelle regioni a forte tensione economica e sociale e che non possono essere fatti rientrare nella casistica della semplice colpa? Non è e non può essere una “ragazzata” dare fuoco alla pineta di Castel Fusano, rendere inagibili le autostrade bruciando chilometri e chilometri di terreno a destra e a sinistra dei nastri d’asfalto che uniscono le città italiane o incendiare gran parte del Vesuvio o scatenare l’inferno di fuoco nelle montagne campane, calabresi e siciliane.

Di fronte a questo fenomeno di piromania diffusa e sistematica non si può derubricare la faccenda a semplice accidente temporaneo e occasionale. È indispensabile verificare se dietro le fiamme che hanno avvolto e continuano ad avvolgere alcune regioni italiane non vi sia una sorta di nuova e diversa strategia della tensione volta a dimostrare che il Paese brucia non solo virtualmente ma anche materialmente.

Nessuno è in grado di avanzare denunce specifiche. Per farlo ci vorrebbero prove che al momento mancano. Ma pretendere che di fronte a un fenomeno di dimensione nazionale ci sia chi si ponga il problema se esista una regia unica degli incendi diventa una richiesta più che legittima. Se c’è un Nerone che incendia il Paese è indispensabile che venga smascherato e messo in condizione di non nuocere più. Qualunque possa essere le sua folle motivazione!

Aggiornato il 26 luglio 2017 alle ore 22:06