Il centrodestra e la prossima legislatura

La legislatura finisce come era cominciata. Con i Cinque Stelle che si fanno beffe di Matteo Renzi così come avevano fatto con Pier Luigi Bersani e con il Partito Democratico che assiste alla riapparizione di quel centinaio di franchi tiratori che cercano di sabotare l’attuale segretario così come avevano sabotato il solito Bersani ai tempi della candidatura di Romano Prodi per il Quirinale.

La legislatura passata, che ha visto lo sfacelo del partito di Mario Monti e la scomparsa dell’ex Premier dalla scena politica nazionale, lo spappolamento dell’ex Pdl e la nascita di tante formazioni centriste prive di qualsiasi radicamento elettorale, le lotte al coltello tra Matteo Renzi e i suoi avversari interni del Pd culminate con una scissione, è nata con il sistema elettorale maggioritario chiamato “Porcellum”. Questo sistema ha consentito a Matteo Renzi di governare per tre anni di seguito grazie a un premio di maggioranza spropositato alla Camera e ai voltagabbana del centrodestra presenti al Senato. Ma ha dato vita a cinque anni di politica nazionale segnati dalla precarietà più assoluta. Non per colpa del maggioritario, ma a causa delle mutate condizioni del quadro politico. Perché gli elettori non avevano confermato lo schema bipolare, da un lato il centrodestra e dall’altro il centrosinistra in competizione per l’alternanza alla guida del governo. Ma avevano dato vita a uno schema almeno tripolare (in realtà multipartitico) inserendo la novità del Movimento Cinque Stelle a inceppare il meccanismo dell’alternanza bipolare.

Può essere che il patto a quattro per la riforma elettorale di stampo proporzionalistico venga recuperato per i capelli e il simil-tedesco vada in porto. Può essere anche che l’accordo non regga e si debba andare a votare con il Consultellum. Ma qualunque possa essere il sistema di voto con cui si dovrà esprimere il corpo elettorale è certo che il multipartitismo non verrà minimamente modificato e lo schema bipolare non potrà essere riesumato.

La prossima legislatura nascerà inevitabilmente su questo dato di fatto. Con la conseguenza inevitabile che se si vorrà dare stabilità al quadro politico si dovrà fatalmente dare vita a un sistema di alleanze tra i diversi partiti in campo. I risultati elettorali diranno quali potranno essere le forze in grado di guidare la futura coalizione di governo. Ma una coalizione ci dovrà comunque essere e se dopo il voto il centrodestra riuscisse a trovare una formula per ricostruire l’unità potrebbe sicuramente rappresentare l’asse portante della futura area governativa!

Aggiornato il 12 giugno 2017 alle ore 10:12