La caccia al declinante adesso è partita

È difficile stabilire se sia più pericolosa per Matteo Renzi la scoperta che a Napoli c’è la compravendita delle tessere in vista delle primarie o l’inchiesta sugli appalti della Consip in cui sono stati tirati in ballo il padre Tiziano e il fedelissimo Luca Lotti. In apparenza il problema più preoccupante sembra essere la vicenda giudiziaria che lambisce la famiglia e le sue amicizie più strette. Chi ha memoria di come si è mosso dagli anni Novanta in poi il circo mediatico-giudiziario sa bene che, qualunque possa essere l’esito dell’inchiesta, gli schizzi di fango che colpiscono l’ex Premier lasceranno tracce difficilmente eliminabili. Che non creano solo un discredito personale, ma determinano un alone di sospetto e di sfiducia su tutti e tre gli anni in cui Renzi è stato all’apice del Partito Democratico e dello Stato. Il renzismo, inteso come modello politico che si era presentato al Paese con la promessa di cambiare, innovare e rottamare il passato della corruzione e dell’inefficienza, subisce nell’immaginario collettivo un colpo micidiale. Può essere che l’inchiesta possa finire con archiviazioni e assoluzioni. Ma nel frattempo la gogna mediatica e giudiziaria avrà prodotto la sua dose di mortifera calunnia. E una parte di essa, come dicevano i gesuiti di un tempo, inevitabilmente resterà e rappresenterà piombo sulle ali di Renzi.

In prospettiva, dunque, il caso Consip può risultare deleterio per l’ex Presidente del Consiglio. Al momento, però, lo scandalo del tesseramento taroccato di Napoli può avere effetti addirittura più gravi. Perché se si dovesse scoprire che pagare le tessere è un sistema in vigore in altre federazioni del Pd ed è diretto a garantire il successo nelle primarie dell’ex segretario, le previsioni sull’esito del congresso rischiano di essere ribaltate. E per Renzi la strada del ritorno alla sua irresistibile ascesa diventa immediatamente impercorribile.

Tessere e Consip sono rispettivamente un pericolo immediato e un pericolo a crescita progressiva. Ma entrambi i casi stanno a testimoniare che, come sempre accade nel nostro Paese quando il potere di un intoccabile vacilla, la caccia al declinante è partita.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:57