Il gap culturale

Vi do la colpa, giornalisti pigri, di non praticare la filosofia della distinzione e di non chiarirvi le idee prima di parlare in televisione e scrivere sui giornali. Vi do la colpa della grande mistificazione politica degli ultimi tempi. Vi do la colpa di contribuire ad ingannare un’opinione pubblica fatta di gente semianalfabeta e, quando alfabetizzata, incapace di comprendervi, un po’ perché incolta essa stessa, un po’ perché siete incomprensibili voi. Contrapponete una Destra ad una Sinistra al solo scopo di esibire sul palcoscenico dei “media” due polli in combattimento. Dunque Matteo Salvini e Giorgia Meloni sarebbero, nella vostra rappresentazione scenica, alternativi a Beppe Grillo. Ma alternativi in che? Sono, invece, sostanzialmente simili nei presupposti ideologici, nei programmi politici, negli obiettivi strategici. Certo, esistono differenze, ma non essenziali.

Questa trimurti è illiberale, autolesionista, confusionaria. Il fatto che questi tre partiti si combattano vuol dire soltanto che vogliono vincere, gli uni contro l’altro e viceversa. Ma concordano nel sostenere che la crisi italiana è figlia delle prepotenze dell’Europa, un’Europa di cui sebbene l’Italia sia nazione fondatrice e integrante, viene considerata tuttavia alla stregua di nemica mortifera. I nostri guai non dipenderebbero da noi stessi, ma dalla cattiva Germania e dai suoi cattivissimi reggicoda di Bruxelles. Sarebbe l’Ue ad impedirci di essere uno Stato florido e ordinato. Pertanto, oggi saremmo schiavi di una tecnostruttura finanziaria internazionale, che ci sovrasta, colonizza, schiavizza. Dovremmo riprendere la piena sovranità perduta, che però non ci è stata strappata a forza, ma abbiamo consentito a limitare perché nel nostro preciso interesse: una ferrea cintura di castità che la nostra viziosa lascivia erariale c’impediva di forgiare con le nostre mani. Non solo l’eziologia dei nostri mali accomuna leghisti, grillini e fratellini. Dall’aver individuato o presunto d’individuare la causa della precaria salute degl’Italiani, hanno tratto unanimi la diagnosi della malattia e la prognosi benigna purché con la stessa loro terapia: siamo afflitti da deperimento organico dipendente da stabilità monetaria, contenimento del debito, economia di concorrenza interna e internazionale; perciò niente Unione europea, niente euro, niente mercato comune, ma protezionismo, dazi, autarchia, svalutazioni, statalismo, controlli.

Questi giornalisti pigri, da un lato avallano indirettamente la credenza che la congiuntura sia conseguente a un (fantomatico) liberismo sfrenato, dall’altro diffondono implicitamente la convinzione che il rimedio consista in misure socialiste, ma senza qualificarle tali. Friedrich A. von Hayek, nel suo meraviglioso articolo “Gli intellettuali e il socialismo” (cito da “La via della schiavitù”, Liberilibri, 2011, dedicato “ai socialisti di tutti i partiti”), premesso che i giornalisti sono intellettuali e pertanto appartengono alla categoria dei “rivenditori di idee di seconda mano” mediante “il filtraggio delle idee” in quanto “socialisti inconsapevoli”, scrisse: “Il tratto più caratteristico dell’intellettuale è forse che egli giudica ogni nuova idea non sulla base degli specifici meriti, ma in relazione alla facilità con cui quest’ultima si adatta ai suoi convincimenti generali, alla sua visione globale del mondo, che egli considera moderna o progredita”. E aggiunse: “Il ‘clima d’opinione’ che prevale in un dato periodo consiste quindi essenzialmente di una serie di preconcetti molto generici, attraverso i quali l’intellettuale giudica l’importanza di nuovi fatti e nuove opinioni”.

Il gap culturale sta essenzialmente in ciò che, quanto meno comprovate, specifiche, precise, comprensibili sono queste teorie e politiche economiche, tanto più estendono la loro influenza sulla società e la allontanano dalla machiavelliana “verità effettuale”. Solo la rinascita del liberalismo può colmare il divario e riportare la ragione in un’Italia dove imperversano imbonitori ed impostori.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 20:04