Le elezioni subito:   un salto nel vuoto

In tema di elezioni, mi sembra di poter dire che andare al voto senza aver armonizzato il sistema di Camera e Senato, così come vorrebbe il fronte degli esagitati che va dall’ex premier ai seguaci di Beppe Grillo, passando per la destra lepenista, rappresenterebbe un vero salto nel vuoto. Ciò in primo luogo, considerando la catastrofica situazione finanziaria del Paese, riporterebbe a livelli insostenibili i tassi d’interesse sul debito sovrano. Tassi d’interesse che proprio in questi giorni hanno ripreso a correre in modo preoccupante, tanto da sfiorare i 200 punti di spread nei confronti della Germania.

Sotto questo punto di vista persino la Spagna, la quale mostra ben altre prospettive di crescita, ci surclassa. Tant’è che i nostri Btp decennali rendono tra il 2,10 e il 2,20 per cento, mentre i Bonos con la medesima scadenza stanno intorno al 1,55 per cento. Evidentemente i mercati scontano il rischio default dell’Italia ad un livello decisamente più alto rispetto anche a Paesi che la nostra spocchia italiota considera economicamente e finanziariamente meno affidabili.

D’altro canto una democrazia che, afflitta da gravi ed endemici problemi di sistema, non riesce dopo decenni di chiacchiere a darsi una legge elettorale minimamente funzionale sul piano della governabilità, risulta ben poco credibile agli occhi di qualunque investitore finanziario. Se poi a tutto questo ci aggiungiamo un’offerta politica a dir poco infima, in cui alla linea irresponsabile delle mance elettorali di Matteo Renzi fa da controcanto un’opposizione dominata dall’insensato sovranismo monetario di Lega e Movimento Cinque Stelle, i motivi per continuare ad aver fiducia nell’Italia debbono essere trovati con il lanternino.

Sarebbe, pertanto, auspicabile che le componenti più responsabili dell’attuale Parlamento facessero prevalere l’interesse generale a non finire nel baratro, elaborando una legge elettorale accettabile. Una legge elettorale che consenta nei momenti di massima difficoltà di avere Governi in grado di operare le scelte più difficili.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:55