Ridateci Berlusconi e Guido Bertolaso

Alla fine di agosto nessuno avrebbe potuto prevedere che lo sciame sismico sarebbe andato avanti per mesi e mesi continuando a martoriare l’Umbria, le Marche, il Lazio e l’Abruzzo. E dopo le prime e micidiali scosse d’estate nessuno avrebbe potuto prevedere che, passato l’autunno, l’Italia Centrale sarebbe stata colpita da un inverno segnato da nevicate mai registrate negli ultimi decenni.

Ma alla fine dell’estate chiunque avrebbe potuto prevedere che nelle zone terremotate sarebbe comunque arrivato l’inverno. E che nella dorsale appenninica anche l’inverno più mite avrebbe portato la neve e le temperature sotto allo zero.

Nella primavera del 2009, dopo il terremoto che distrusse L’Aquila e provocò un numero di sfollati superiore alle sessantamila unità, questa previsione venne fatta. La preoccupazione principale di chi si trovò a gestire la tragedia del sisma che aveva colpito il capoluogo abruzzese e tutti i comuni della fascia del Gran Sasso fu di assicurare alle decine di migliaia di terremotati abitazioni temporanee ma in muratura per poter affrontare senza rischi i rigori di un inverno che nelle zone appenniniche provoca sempre, magari per un breve periodo, forti disagi.

L’operazione non fu indolore. Perché la costruzione delle strutture antisismiche ed ecocompatibili e dei nuclei abitativi provvisori provocò una serie di polemiche da parte di chi temeva che il provvisorio sarebbe divenuto definitivo e la ricostruzione integrale non sarebbe mai stata effettuata. Chi ha dimenticato il cosiddetto “popolo delle carriole”? Malgrado le polemiche, però, l’emergenza abitativa venne affrontata e gli sfollati entrarono in abitazioni dignitose e confortevoli in tempo utile per affrontare l’inverno.

L’esperienza del 2009, però, non è stata messa a frutto. Al contrario, chi ha gestito il terremoto di agosto si è fatto vanto di seguire una strada totalmente diversa puntando su una ricostruzione integrale che, però, ovviamente, è rimasta completamente sulla carta visto che, a stare alle denunce dei sindaci interessati, i bandi di gara non sono stati ancora effettuati.

Nel frattempo le scosse di terremoto sono continuate senza tregua ed è anche arrivato un inverno particolarmente freddo e nevoso. E le popolazioni colpite dal sisma e dal gelo invernale si sentono abbandonate da uno Stato che non ha saputo o voluto gestire un’emergenza assolutamente prevedibile.

Ridateci Berlusconi! Ridateci Bertolaso!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:57