Il prossimo anno la Costituente

Nel Capodanno del 2016 nessuno avrebbe immaginato che l’avvio del 2017 sarebbe stato segnato dalla sconfitta di Matteo Renzi nel referendum sulla riforma elettorale e dalla sua temporanea uscita dalla scena politica. Tutti erano convinti che l’ex Premier non avrebbe avuto alcuna difficoltà a far approvare dal corpo elettorale una riforma costituzionale ritagliata sulla sua pretesa di diventare il padrone unico e solo dalla vita pubblica nazionale.

Oggi si prende atto che la stragrande maggioranza del Paese si è mostrata contraria ad una personalizzazione eccessiva del potere politico. Ma si deve necessariamente rilevare che la bocciatura della riforma costituzionale renziana non ha rimosso neppure una delle ragioni che spingevano e spingono per un nuovo assetto delle istituzioni repubblicane. Oggi sappiamo che questo nuovo assetto non può essere realizzato all’insegna dell’“uomo solo al comando”. Ma sappiamo anche che se la Costituzione del 1948 non viene adeguata alle esigenze del tempo presente non ci sarà alcuna possibilità di superare la crisi e l’Italia sarà condannata ad un declino niente affatto felice ma solo drammatico.

La riforma costituzionale, dunque, è indispensabile. Farla a colpi di forzature e voti di fiducia non è più possibile. Per realizzarla non c’è altra strada che seguire il percorso scelto alla fine del Secondo conflitto mondiale ed eleggere con il sistema proporzionale un’Assemblea Costituente che impieghi uno o due anni per dare vita al riassetto delle nostre istituzioni. Chi si è battuto contro il “Sì” considerando quella renziana una pessima e pericolosa riforma deve oggi dimostrare concretamente la propria volontà di innovare e di cambiare. E per effettuare questa dimostrazione non c’è altro mezzo che sollecitare l’Assemblea Costituente.

Nessuno si lasci convincere alla suggestione della legislatura costituente. Intanto perché questa suggestione si è mostrata evanescente e precaria. Ma anche perché subordinare le modifiche costituzionali alle esigenze politiche del momento è il modo perfetto per realizzare le riforme più sbagliate e gli equilibri politici più instabili. La riforma passa solo attraverso la Costituente!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:08