Allarme terrorismo:  debolezza della Chiesa

Appare estremamente debole la posizione della Chiesa, espressa dal Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Nunzio Galantino, sulla nuova ondata di terrorismo che si è manifestata ad Ankara ed a Berlino e che è tornata a terrorizzare e paralizzare l’Europa. L’autorevole prelato ha spiegato che dietro questi episodi drammatici non esiste alcun conflitto di religione o di civiltà, ma c’è solo un conflitto che nasce dalla lotta per il denaro e che dipende dagli interessi di chi si arricchisce con le guerre.

Questa posizione è debole in quanto fin troppo semplicistica ed ideologica. La Chiesa, nelle parole di Galantino, nega l’esistenza di un qualsiasi conflitto di religione ed esclude qualsiasi conflitto di civiltà e fornisce una chiave di interpretazione unica di quella che Papa Francesco ha definito Terza guerra mondiale parcellizzata in tanti episodi diversi.

Questa chiave, esclusa la possibilità che almeno una parte del terrore possa derivare dallo scontro tra le religioni monoteiste e le loro diverse articolazioni (cattolici, protestanti e ortodossi per quella cristiana; sunniti, sciti e varie sette minori per quella musulmana; ortodossi di stretta osservanza e laicizzati per quella ebraica) e negata l’eventualità che possa dipendere dalle frizioni tra gli aspetti più materialisti della civiltà occidentale e quelli più retrivi della civiltà islamica, scarica sul denaro, sul profitto, sugli interessi e sulla finanza globalizzata la ragione della Terza guerra mondiale intermittente e frazionata.

Lo schematismo è quello di stampo manicheo che divide i buoni dai cattivi, i poveri dai ricchi, i potenti da chi non conta nulla ed attribuisce alla Chiesa il compito di combattere, ovviamente in nome di Dio, la battaglia terrena per la fine delle diseguaglianze. L’ideologia è quella di un anticapitalismo radicale che di fatto deriva da un rifiuto inconfessato (ma in alcuni casi fin troppo dichiarato) di una civiltà occidentale che si considera condannata a morte dal materialismo degli interessi egoistici e fonte di tutti i principali mali del pianeta.

Dal suo punto vista schematico ed ideologico il Segretario della Cei ha perfettamente ragione quando nega l’esistenza di un conflitto tra le religioni. Perché il suo anticapitalismo ed antioccidentalismo è perfettamente identico a quello dei fondamentalisti islamici, feroci nemici del capitalismo materialista e di un Occidente responsabile storico della diseguaglianza tra i popoli. Il problema, però, è che la civiltà occidentale, con tutte le sue responsabilità, è strettamente intrecciata al cristianesimo. Condannando semplicisticamente ed ideologicamente la prima si condanna automaticamente il secondo. Galantino ne è consapevole?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:05