Accoglienza: se poi   l’industria s’inceppa

I flussi dei migranti servono alla Chiesa a salvare la propria anima ed a Matteo Renzi a chiedere all’Unione europea aiuti in termini finanziari e quelle deroghe ai limiti della spesa che gli consentono di dare mance elettorali in vista del referendum del prossimo quattro dicembre. Al tempo stesso, gli aiuti Ue e le deroghe permettono al Premier di finanziare quella industria dell’accoglienza e del buonismo istituzionalizzato che è l’unico apparato economico del Paese con cifre da miracolistiche e che si basa sul principio delle briciole ai profughi (tre o quattro euro al giorno) ed il resto (in media trenta euro quotidiani per ogni rifugiato) alla cooperativa o struttura associativa che lo ospita. Questa industria, poiché dipende direttamente dal Governo, è naturalmente impegnato a sostenere l’Esecutivo ed il presidente del Consiglio nella campagna referendaria. Tutto gira a meraviglia. Poi, d’improvviso, la faccenda s’inceppa perché da un lato l’Unione europea fa sapere che non intende finanziare gli aiuti ai migranti che servono a sostenere le fortune elettorali di Renzi e dall’altro un gruppo di forsennati di Goro si mette a costruire le barricate per impedire che un pugno di poveri disgraziati venga accolto nel proprio paese.

Renzi, il Governo e la Chiesa che deve farsi perdonare peccati ancestrali si stracciano le vesti per lo scandalo provocato da chi è sceso in piazza. Ma lo sdegno farisaico che mettono in mostra fa scattare il sospetto che l’unica preoccupazione sia di non vedere inceppata quella industria dell’accoglienza che tanto serve sia a Renzi, sia al Governo, sia alla Chiesa dalla carità un po’ troppo pelosetta.

Il problema è che la vicenda di Goro, a dispetto degli sdegni, delle condanne e delle esecrazioni ipocrite, dimostra come l’accoglienza intesa come semplice affare pubblico (gli aiuti Ue) o privato (i soldi per le cooperative) provoca tensioni sempre più intense ed incontrollabili nella società nazionale. I migranti del 2015 sono stati quasi 170mila. Quelli dell’anno in corso saranno un numero sicuramente superiore. A questo fenomeno l’unica risposta che Renzi, Governo e Chiesa danno è quella dell’accoglienza indiscriminata e non gestita. Non basta criminalizzare chi protesta. È indispensabile affrontare con senso di responsabilità e senza la pretesa di trarne un qualche lucro la questione dei flussi incontrollati di migranti. Perché la protesta ingiustificata di Goro può dilagare in tutto il Paese. Con conseguenze facilmente intuibili!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:05