Le occasioni da non perdere da parte dell’attuale maggioranza di governo

Nella lunga storia che caratterizza le varie Leggi di bilancio annuali, cioè da quando vige lo strumento della Legge di bilancio in attuazione dell’articolo 81 della Costituzione, solo due volte, mi sembra, si è fatto ricorso all’esercizio provvisorio, cioè non si è riusciti a trasformare il Disegno di Legge di bilancio in legge entro il 31 dicembre e, solo due volte, l’arco temporale per definire e varare la norma è stato di appena due mesi. Quindi, questo Governo sta praticamente vivendo momenti non facili se si tiene conto anche delle scadenze previste in questo mese di dicembre e relative al varo di una serie di atti necessari per poter ottenere un’altra tranche legata al quadro di risorse del Pnrr. Ma devo essere sincero, forse questo Governo gode di un serie di vantaggi e di occasioni mai vissute in passato dai vari Governi che si sono succeduti nella storia della nostra Repubblica. In particolare, sono tre i vantaggi che considero davvero essenziali:

1) Definire, appena insediato, un Disegno di Legge di Stabilità che, almeno per il comparto delle infrastrutture, contiene già dei riferimenti strategici significativi.

2) Poter rivedere in modo organico i Piani, quelli contenuti nel Pnrr, nel Pnc e nei Fondi di sviluppo e coesione, riportandoli all’interno di una logica davvero garantista dei tempi e contestualmente coerente al reale utilizzo delle risorse.

3) Poter disporre di una maggioranza parlamentare certa e non vincolata a possibili condizionamenti da parte di alcuni schieramenti politici.

In merito al primo punto ritengo utile ricordare che all’interno del Disegno di legge ci sono delle scelte strategiche che ritengo davvero incisive e da sole testimoniano un cambiamento sostanziale dell’esecutivo nei confronti della costruzione della nostra offerta infrastrutturale. Mi riferisco in particolare agli articoli che prevedono:

Articolo 80. L’unificazione degli strumenti residuali di pianificazione e programmazione delle infrastrutture secondo criteri di rendimento. Il rendimento delle infrastrutture inteso in termini di potenziamento della viabilità, sicurezza delle infrastrutture e degli spostamenti, miglioramento della qualità della vita, sostegno alla competitività delle imprese, sostenibilità ambientale. Istituzione del Fondo per le infrastrutture ad alto rischio. In realtà con tale norma prende corpo non solo un atto pianificatorio delle infrastrutture ma, addirittura, un Piano organico dei servizi.

Articolo 81. L’articolo è finalizzato al rilancio funzionale del trasporto pubblico locale ed al trasporto rapido di massa e finalmente, dopo sette anni di completa assenza dei vari Governi che si sono succeduti, si dà continuità funzionale alla Linea C della Metropolitana di Roma con una copertura finanziaria di circa 2,2 miliardi.

Articolo 82. L’articolo è relativo al collegamento stradale e ferroviario tra la Sicilia ed il continente. È interessante leggere le finalità della norma: “Al fine di rilanciare la economia del Paese, attraverso il completamento della rete infrastrutturale primaria e contribuire agli obiettivi dell’Unione europea relativi alle Reti Transeuropee dei trasporti alla luce di quanto previsto nel Regolamento Ue n. 1315 dell’11.12.2013, il collegamento stabile stradale e ferroviario tra la Sicilia e il continente ed opere connesse è opera prioritaria e di preminente interesse nazionale ai sensi dell’articolo 4 della Legge 17.12.1971 n.1150, ai fini della dichiarazione di pubblica utilità dell’opera sono reiterati, ad ogni fine ed effetto di Legge, i vincoli già imposti con l’approvazione del progetto preliminare dell’opera e successivamente prorogati”. È davvero chiaro ed incontrovertibile la rilevanza strategica dell’opera a scala comunitaria.

Articolo 86. Finanziamento del terzo lotto costruttivo del nuovo tunnel ferroviario Torino-Lione. Con tale copertura si definisce un punto di non ritorno nel dare il massimo supporto ad un’opera chiave del Corridoio comunitario Algesiraz-Kiev.

Articolo 87. Finanziamento delle tratte nazionali di accesso al tunnel di base Torino-Lione. Questa copertura di circa 750 milioni testimonia la volontà dell’attuale Governo di dare concreta funzionalità all’intera opera, ricordo che da oltre 11 anni questo segmento chiave non aveva mai avuto copertura.

Articolo 88. Realizzazione dei lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro della Strada Statale 106 Jonica. Dopo anni (dal 2014) di completa assenza dei vari Governo che si sono succeduti finalmente viene assegnato un cospicuo importo (3 miliardi di euro) per la realizzazione di un lotto chiave dell’intero tracciato; un tracciato che purtroppo oggi è tra i primi posti nella classifica degli incidenti stradali (nel 2021 16 morti); un tracciato che rende accessibile la fascia jonica della Calabria ricca di attrazioni turistiche e di attività commerciali determinanti per la crescita della intera Regione.

Articolo 89. Realizzazione di interventi sulle strade dei crateri sismici 2009 e 2016 (un trasferimento di risorse pari a 400 milioni di euro). Trattasi di una decisione che evita l’isolamento di un numero rilevante di centri minori.

Articolo 90. Realizzazione dell’adeguamento della Strada Statale Salaria per consentire i collegamenti verso i territori interessati da interventi sismici. Lo stanziamento di 300 milioni rappresenta infatti l’intervento necessario a rendere fluido il collegamento tra la rete viaria principale e l’entroterra.

Ho riportato questi articoli che, anche se con rilevanza strategica differente, testimoniano la chiara volontà di immediata concretezza dell’attuale Governo sia sui grandi temi che su quelli di rilevanza più locale. In merito al secondo punto ricordo che con un ritardo di due anni e mezzo (data di approvazione del Pnrr da parte della Unione europea) questo Governo ha identificato una Governance unica nell’attuazione del Pnrr; ce lo aveva chiesto formalmente la stessa Unione europea nelle apposite Linee Guida, ce lo aveva chiesto formalmente il Commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni in una interessante audizione nell’autunno del 2020 nel nostro Parlamento. La Governance unica del ministro Raffaele Fitto sta rendendo possibile, finalmente, un misurabile quadro programmatico delle opere che, inserite inizialmente nel Pnrr solo per un atto di buona volontà o per una gratuita collocazione nel Mezzogiorno come la Salerno-Reggio Calabria, una collocazione mirata solo a giustificare il rispetto delle annunciate percentuali (30 per cento, 40 per cento, 50 per cento e 69 per cento), si sono poi verificate solo titoli programmatici. Ha fatto bene il Ministro Fitto ad affrontare contestualmente tre distinte aree programmatiche che, ripeto, si sono rivelate solo aree programmatiche; mi riferisco allo stesso Pnrr, al Piano nazionale complementare (Pnc), ai Piani del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 e 2021-2027. In questo lavoro il Ministro Fitto penso sia supportato anche da uno strumento come il Regis (sistema informatico della Ragioneria Generale dello Stato) che, in modo oggettivo, denuncia il reale stato di avanzamento delle varie proposte progettuali. E, cosa davvero innovativa, nel Disegno di Legge di Stabilità compaiono risorse non solo legate al Pnrr; in questo condivido pienamente quanto detto in una intervista dal viceministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Rixi, cioè che non possiamo pensare che le coperture delle opere infrastrutturali debbano gravare solo sul Pnrr e, come nel caso del nuovo asse ferroviario Roma-Pescara, forse sarà opportuno costruire un nuovo quadro finanziario utilizzando risorse del bilancio ordinario.

In merito al terzo punto ritengo che una maggioranza così ampia possa non attuare una volontà programmatica definita sin dall’inizio con la Legge di bilancio solo per crisi interne alla stessa maggioranza e questo però produrrebbe un immediato crollo anche dei consensi nei confronti degli schieramenti che caratterizzano la maggioranza. Penso che anche questo misurabile e pericoloso rischio rafforzi la coesione fra coloro che fanno parte della attuale maggioranza. Lo so che in un sistema politico come il nostro tutto è possibile ma sarebbe davvero folle che le attuali formazioni che garantiscono la governabilità del Paese commettano un simile atto autolesionistico.

(*) Tratto da Le Stanze di Ercole

Aggiornato il 10 gennaio 2023 alle ore 11:03