Novità sulla privatizzazione di Ita Airways

Il tormentato processo di privatizzazione di Ita Airways (ex Alitalia) sembra finalmente vicino a un epilogo. La compagnia aerea ha perso sino a oggi 1,5 milioni di euro al giorno e a inizio novembre il Tesoro ha dovuto erogare un aiuto di 400 milioni, mentre a marzo 2023 è possibile disporre di un’ultima iniezione di liquidità pari a 200 milioni di euro, secondo gli accordi europei. Per questo, il Governo sta tentando di accelerare le trattative per la privatizzazione della società, che attualmente vede come azionista unico il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).

Il 21 dicembre, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un Dpcm che sarà sottoposto al controllo della Corte dei conti per poi essere inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. Il provvedimento libera il Mef dall’obbligo di detenere una quota di controllo della compagnia aerea, aprendo così le porte a soci privati di maggioranza. Il Dpcm pone anche alcune condizioni a chi fosse interessato all’acquisto di quote della società. La prima è la più importante, perché stabilisce che le trattative siano limitate ai soli soggetti che hanno manifestato il loro interesse la scorsa primavera, quindi Lufthansa, Msc e i fondi statunitensi Certares (con Air-France Klm) e Indigo Partners. L’altro requisito è che “nell’ambito degli offerenti deve essere necessariamente presente una compagnia aerea che deve acquisire la maggioranza del capitale oggetto di ciascuna fase dell’operazione”. Così, se Certares volesse tornare in gara, non sarà più sufficiente che coinvolga direttamente la compagnia aerea Air France-Klm (frutto della fusione tra la francese Air-France e l’olandese Klm) ma dovrà anche cedere ai franco-olandesi la guida della cordata.

Al momento, la principale compagnia aerea tedesca, Lufthansa, sembra essere la favorita, come confermato dall’Amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, che sta lavorando per condividere col potenziale acquirente tutte le informazioni necessarie a finalizzare la trattativa. Tuttavia, sarà il Mef a decidere la quota esatta con cui entrerà il nuovo azionista, che potrebbe essere compresa tra il 40 e i 49 per cento (ma è probabile che l’obiettivo di Lufthansa sia riuscire gradualmente a diventare socio unico) e la modalità di acquisto.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non si è ancora espresso su questi aspetti, ma nel corso del Consiglio dei ministri ha dichiarato che si sta cercando un partner industriale, che dovrà presentare un piano, concordato con l’azionista pubblico, ossia il dicastero di cui lui è al vertice, che preveda lo sviluppo degli hub nazionali, delle rotte a lungo raggio e l’ingresso in nuovi mercati. Anche se il Mef diventerà azionista di minoranza, i patti parasociali con l’acquirente dovranno garantire al ministero i diritti sulla governance di Ita Airways, soprattutto sulle questioni più rilevanti per la crescita della compagnia, finché rimarrà nella sua compagine azionaria.

Lazzerini si mostra ottimista sul futuro della compagnia di bandiera, sostenendo che in un anno “sul lungo raggio raddoppieremo i posti offerti, sia in Nord America che in Sud America” e che Ita “ha aperto il collegamento con Tokyo un mese e mezzo fa e due settimane fa quello con New Delhi”. L’Amministratore delegato di Ita Airways ha anche citato un dato incoraggiante: per la prima volta in 20 anni i ricavi hanno superato i costi, nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare, tra cui il caro carburante.

Aggiornato il 23 dicembre 2022 alle ore 10:17