La revisione dei corridoi europei Ten-T

La penalizzazione dell’Italia e del Mezzogiorno

L’Osservatorio Infrastrutture di Eurispes ha prodotto un interessante lavoro curato da Gianpaolo Basoli, Luca Danese e Marco Ricceri su una azione di rilancio della posizione italiana nel processo di aggiornamento delle reti infrastrutturali inserite nel sistema Trans European Network (Ten-T).

Intanto, la ricerca mette in evidenza le cause che, curando l’aggiornamento quinquennale del sistema, possono ritenersi determinanti per una rilettura sostanziale dell’intero sistema; in particolare la Brexit che ha interrotto il corridoio tra Regno Unito ed Europa continentale, in particolare le relazioni commerciali che transitavano sul corridoio Genova-Rotterdam, con forti danni sull’export italiano verso l’Inghilterra; la necessità di far fronte agli effetti socio-economici della pandemia da Covid-19 che ha modificato i comportamenti e i termini della sostenibilità nella mobilità di persone e cose nello spazio economico europeo; gli eventi bellici in Ucraina che hanno spostato verso i Balcani ed il Centro-Est Europa il baricentro dei flussi commerciali.

Ritengo interessante leggere la sintesi dei verbali conclusivi con cui si è pervenuti alla redazione finale:

“Il 29 giugno 2022 si è svolto un incontro interistituzionale che ha coinvolto non solo tutti i 27 Stati membri dell’Ue, ma anche i rappresentanti di alto livello dell’Ucraina, della Repubblica di Moldova e della Georgia”.

“In aggiunta, gli incontri bilaterali con ciascuno dei 27 Stati membri dell’Ue, sotto la presidenza delle presidenze francese e ceca, che si sono tenuti l’8 e il 10 giugno 2022, sono stati utilizzati per discutere le modifiche proposte da apportare a questo nuovo documento”.

“Infine, la Commissione ha pubblicato sul suo sito web un invito ad evidenziare i problemi da affrontare, gli obiettivi da raggiungere e ad indicare possibili politiche di intervento. L’invito a presentare i contributi è stato aperto al riscontro dal 6 luglio 2022 al 20 luglio 2022. Sono state registrate ventidue risposte, tutte a sostegno delle misure proposte”. “Per questa proposta di revisione, la Commissione si è basata principalmente sulle conclusioni della sessione interistituzionale degli Stati membri dell’Ue, con la partecipazione di Ucraina, Repubblica di Moldova e Georgia, nonché sugli scambi bilaterali con ciascuno Stato membro”.

Il nuovo corridoio “Mar Baltico-Mar Egeo-Mar Nero”, (vedi Tavola di seguito) sempre secondo i redattori del documento, peggiora le condizioni di concorrenza non solo dei porti italiani, ma anche dei porti del Mediterraneo occidentale (spagnoli e francesi, fino a quelli del Marocco); sposta il baricentro economico verso il Mediterraneo orientale favorendo le strategie di sviluppo dei porti della Turchia nel Mar Nero e di quelli affacciati sul mare medio orientale (strategie legate, ad esempio, alla gestione dei flussi dei prodotti agro alimentari, chimici ed energetici già serviti dai porti e dagli armatori greco-turchi).

In generale, la nuova visione geo-economica – maturata in particolare a seguito degli eventi bellici – che ha portato la Commissione europea ad una generale revisione dei corridoi Ten-T orientati al Mediterraneo, tende a configurare un nuovo baricentro economico favorendo la posizione geografica degli stati dei Balcani ma, soprattutto, di Grecia e Cipro e degli Stati della regione medioorientale tra cui opera in posizione preminente la Turchia, la quale può sfruttare in tal modo le capacità di mediazione politica nelle relazioni economiche con la Federazione Russa. L’unico intervento utile per l’Italia fatto dalla Commissione europea con la nuova proposta 2022 riguarda il prolungamento del terminale del corridoio adriatico da Ravenna a Bari.

(*) Tratto da Le Stanze di Ercole

Aggiornato il 21 dicembre 2022 alle ore 10:30