La nuova strategia forestale italiana

L’attuazione di una concreta sinergia tra la tutela delle foreste e dei boschi con la crescita economica di un contesto geografico può trovare una nuova attuazione con le opportunità economiche provenienti dalle istituzioni nazionali ed europee. La Strategia forestale nazionale italiana è il documento che, su un orizzonte ventennale, definisce gli obiettivi e gli impegni in materia di tutela, valorizzazione e gestione sostenibile del patrimonio forestale nazionale e per lo sviluppo del settore e delle sue filiere produttive, ambientali e socio-culturali, compresa la filiera pioppicola.

Il documento contribuisce agli obiettivi delle strategie Farm to fork e Biodiversità 2030, nell’ambito dell’European Green Deal, e integra la Strategia nazionale per la bioeconomia per quanto riguarda il sistema foresta e sfruttamento del legno. Riuscire ad ottimizzare e ad integrare, all’interno di un tessuto economico locale, il sistema foresta vuol dire lavorare alla tutela e alla valorizzazione di tale patrimonio naturale. In tutto il mondo, dal 1990 a oggi, si stima che 420 milioni di ettari di foresta siano andati persi, circa 4,7 milioni ogni anno tra il 2010 e il 2020.

Il 31 per cento della superficie terreste globale è ricoperta dalle foreste, anche se la loro distribuzione non è uniforme: più della metà, infatti, si trova tra Brasile, Cina, Canada, Russia e Stati Uniti. In questi ambienti trovano il loro habitat l’80 per cento degli anfibi, il 75 per cento degli uccelli, il 68 per cento dei mammiferi e circa il 60 per cento delle piante vascolari del mondo: la maggior parte della biodiversità terrestre, infatti, si trova nelle foreste. Il 18 per cento delle aree forestali, circa 700 milioni di ettari, sono protette legalmente attraverso l’istituzione di parchi nazionali, aree di conservazione e riserve di caccia.

I benefici economici, culturali e sociali per l’uomo che tutela e valorizza le foreste sono innumerevoli. Attualmente, circa un miliardo di persone dipende dai prodotti della foresta come carne, insetti, piante, pesce e funghi. Inoltre, sono state catalogate nelle foreste circa 28mila specie di piante utilizzate oggi come medicinali. La continua deforestazione minaccia non solo la sopravvivenza delle specie vegetali e animali ma anche la stessa esistenza dell’uomo. Come hanno sottolineato moltissimi medici e ricercatori, anche l’inizio della recente emergenza sanitaria può essere imputata alla distruzione del bilanciamento naturale tra uomo e foresta, favorendo così l’esposizione delle persone a malattie da contatto, cioè malattie dovute al contatto diretto o alla stretta vicinanza con animali infetti.

Anche in Italia la tutela tale patrimonio naturale risulta di estrema importanza. Il recente pacchetto approvato dalla legge di Bilancio 2022 per l’attuazione della Strategia nazionale fino al 2032, con le risorse relative alle prime due annualità del Fondo per la strategia forestale nazionale, definisce gli obiettivi da perseguire attraverso una prima serie di azioni che spaziano dalla gestione sostenibile delle foreste alla prevenzione dei rischi naturali e antropici, fino al sostegno all’operatività delle imprese boschive.

Al finanziamento della strategia sono stati destinati 420 milioni di euro, stanziati dalla legge di Bilancio 2022 per coprire l’intero ventennio di validità progettuale, che sarà comunque sottoposto a revisioni e aggiornamenti ogni cinque anni. La manovra istituisce infatti un apposito Fondo presso il Mipaaf (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali), con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032.

D’altronde, anche la Commissione europea sta lavorando alle implicazioni innovative che il settore forestale può sviluppare. Riuscendo ad implementare e a formare le giovani generazioni alla valorizzazione e all’innovazione delle imprese boschive e forestali si può accelerare sul processo di ricerca e sviluppo tecnologico per garantire la gestione sostenibile di tale circuito imprenditoriale con, ad esempio, nuove modalità di studio dei metodi di produzione di biocarburanti, dei prodotti chimici biologici derivanti dal legno, farmaceutica, cosmetica e food di qualità.

Aggiornato il 08 giugno 2022 alle ore 11:28