Ponte 2 Giugno: prove di vacanza

lunedì 30 maggio 2022


“Ora si ha davvero la sensazione di poter riassaporare una vacanza con spensieratezza, o quanto meno una vacanza che abbia lo scopo terapeutico di riparare i danni causati dai lunghi e gravosi periodi di lockdown e sappia tenere lontana anche per poco la spirale delle preoccupazioni”.

È di questo avviso Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha analizzato i dati dell’Osservatorio Confcommercio-Swg su ciò che potrà accadere per il “Ponte” del 2 Giugno: secondo i numeri, saranno almeno nove milioni gli italiani in viaggio. Non solo: in base a quanto riportato dal report, “c’è margine di ulteriore miglioramento, dato che altri 4,3 milioni non escludono di prendere qualche giorno di ferie. Se si ripeterà il “copione” di Pasqua, quando, negli ultimi giorni, quasi tutti gli incerti avevano optato per la partenza, avremmo più di 13 milioni di viaggiatori: un risultato positivo e in linea con la propensione, che da qualche tempo si registra, a superare le molte incertezze del momento, tornando in vacanza. Con una durata media di 3 giorni, i viaggi saranno in Italia nel 95 per cento dei casi, per la metà al di fuori della propria regione, spendendo quasi 460 euro a testa”.

Ristorazione protagonista

Ancora si legge sul portale della Confcommercio: “Per cene, pranzi e aperitivi durante la vacanza, un’indagine Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) calcola una previsione di spesa totale che va da 860 milioni di euro a 1,3 miliardi di euro, confermando la ristorazione come componente importante dell’offerta turistica. Si torna, quindi, a fare vacanze vere e proprie, scegliendo prevalentemente una struttura turistico ricettiva e, solo in 3 casi su 10, una seconda casa o ospiti di parenti o amici”.

Tutti al mare

Le mete preferite, è indicato nell’analisi, “sono il mare, nel 37 per cento delle intenzioni di viaggio, seguito però da città, borghi e luoghi d’arte, indicati dagli intervistati tra il 13 per cento e il 14 per cento, con i giovani fino a 35 anni che preferiscono una grande città e la fascia 55-74 che invece opta maggiormente per borghi e contesti più a dimensione d’uomo”.

L’indagine di Federalberghi

Tra l’altro, come rimarcato da un’indagine di Federalberghi, messa a punto con il supporto di Acs Marketing Solutions, saranno circa 13 milioni gli italiani in viaggio per il Ponte del 2 Giugno, “la maggioranza dei quali (87,4 per cento) sceglierà di restare in Italia – è spiegato sul sito di Confcommercio – mare, montagna, parchi, città d’arte e bellezze naturali le destinazioni prescelte, il più vicino possibile alla propria regione di appartenenza. Per coloro che invece andranno all’estero (12,6 per cento) in pole position sono le grandi capitali europee ma anche il viaggio in crociera. In testa alla classifica, appare in evidenza uno straordinario e sano bisogno di relax, distrazione e divertimento, ovvero l’esigenza di godersi una vacanza in totale spensieratezza”.

Bocca: “Vacanza come premio primario per tutti”

Bernabò Bocca, intanto, ha chiarito: “Dopo il periodo drammatico della pandemia, con l’angoscia del conflitto in Ucraina, la nostra gente ora ha voglia di evadere, di lasciarsi alle spalle la cupezza e il pessimismo che la diffusione del Covid-19 aveva generato negli animi di tutti. L’abbattimento, seppure parziale, delle restrizioni dettate dal Governo a causa della pandemia rappresenta, metaforicamente, la caduta di un muro: quello dell’incertezza, della paura, dell’incognita. Nella maggioranza dei casi, a vincere sarà il turismo di prossimità: non solo si resterà nel proprio Paese, ma anche in località vicine alla propria regione di appartenenza”. E ancora: “L’albergo torna a essere visto come un porto sicuro, questo anche grazie allo scrupolo e alla meticolosità con cui nelle nostre imprese abbiamo applicato i protocolli sanitari. A sceglierlo come luogo del proprio soggiorno sarà il 23 per cento degli intervistati, ottenendo il secondo posto rispetto alla casa di parenti o amici (31,2 per cento). Sono sempre meno gli italiani che decideranno di restare a casa per paura del contagio. Questo è il segno che siamo sulla via della guarigione in tutti i sensi, e che il panico causato dalla pandemia anche a livello psicologico probabilmente sta rientrando del tutto. L’impegno deve essere ecumenico. Noi faremo la nostra parte, ma politica e istituzioni dovranno tenere conto del fatto che la vacanza è un bene primario per tutti”.


di Brigida Baracchi