Nuove monete digitali, luci ed ombre

Ultimamente l’uso della moneta digitale, come i noti bitcoin, si sta sempre più velocemente diffondendo. In pochi sono però consapevoli dell’impatto ambientale. Questo perché le informazioni che riguardano il “mining” (il processo di generazione di questo alternativo sistema bancario) sono superficiali e poco chiare, tanto che soltanto da poche settimane sono stati resi noti i dati sul consumo di energia causati dalla produzione di queste criptovalute.

Per la prima volta questo aspetto è stato affrontato durante le conferenze del “Times New York Dealbook” e in seguito ripreso dal proprietario della Tesla, Elon Musk. Il chief della famosa azienda automobilistica inizialmente aveva appoggiato l’impiego dei bitcoin nel suo store on-line, per poi velocemente ricredersi di fronte al loro fortissimo impatto a livello ambientale.

Perché queste criptovalute sono così dannose? Il problema fondamentale del cosiddetto mining è che si avvale del carbone, la fonte fossile più inquinante nell’ambito delle attività di produzione. Il primato di questo processo produttivo si concentra per lo più in Cina, che detiene circa due terzi dei miner. Per far fronte all’insostenibilità a livello ambientale, circa un anno fa fu adottato il “greenwashing”, una formula che però non si è rilevata altro che una truffa come conferma lo stesso caso Tesla, nonostante ora come ora sia ampiamente utilizzato da investitori individuali che ignorano l’inefficienza di questa pratica, pensando di essere di fronte ad una svolta pseudo-ambientalista.

La problematica delle criptovalute, tuttavia, non è riconducibile interamente all’emergenza ambientale, poiché ad esser monitorato è ora anche il suo impatto sul sistema bancario tradizionale in quanto a livello di attività e consumo la nuova struttura di transazione non è certo comparabile alle valute comuni e soprattutto, a differenza delle altre monete, non assicura il mantenimento del valore stesso. È proprio tale volatilità a rendere queste “valute” solo un mezzo di speculazione e ad esporle a mutamenti in base a ciò che conviene all’interno dello stesso mercato.

Aggiornato il 18 giugno 2021 alle ore 20:49