La finanza speculativa condiziona le regole della politica e dei mercati, soprattutto è entrata con piede pesante nella produzione legislativa degli Stati. In principio era solo lo strumento finanziario per armare le guerre, ma dal 1700 a fine Ottocento si trasforma nell’asso vincente per spogliare le nazioni più deboli a vantaggio di quelle più forti: basti pensare al patrimonio artistico transitato dalla Turchia pre-Ataturk verso la Prussia guglielmina. Ieri la speculazione era tutta basata su pezzi di carta, oggi è fatta su valori elettronici, ma la musica è la stessa. Negli anni Quaranta nascono gli hedge fund speculativi, e nel 1968 George Soros li trasforma nel formidabile strumento per operare speculazioni allo scoperto contro le divise (valute) delle nazioni europee: celebri le speculazioni allo scoperto del 1992 contro la Sterlina e la Lira italiana.

La finanza speculativa si dimostra utile servo dei grandi reset del dopo caduta del Muro di Berlino. Oggi la speculazione finanziaria mira a gestire direttamente i bilanci degli Stati, porta d’ingresso possono rivelarsi i Recovery fund. Non è certo un caso che la Commissione Ue abbia affidato al fondo BlackRock (8mila miliardi di dollari di capitale, quotato alla Borsa di New York) la supervisione sui Recovery fund.

Aggiornato il 08 aprile 2021 alle ore 17:01