Mala tempora currunt: disagio sociale in aumento

Una salita a quota 21,2: due decimi di punto in più rispetto a ottobre. È questo il dato del Misery index di Confcommercio. La ripresa della pandemia e le restrizioni alla mobilità e alle attività produttive “hanno dunque solo leggermente esteso l’area del disagio sociale grazie alle limitazioni ai licenziamenti e alla deflazione in atto”. Ma in primavera l’indicatore, avverte l’Ufficio Studi Confcommercio, “potrebbe decisamente peggiorare aumentando sempre più per molte imprese il rischio di uscire dal mercato”.

L’acuirsi della crisi, con il rischio sempre più concreto per molte imprese di uscire dal mercato con la conseguente perdita di posti di lavoro, “potrebbe portare in primavera ad un deciso peggioramento dell’indicatore – è riportato nell’analisi – a novembre il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’8,9 per cento in diminuzione di sei decimi di punto su ottobre. Il dato riflette una crescita dei livelli occupazionali (+63mila unità), associata a una marcata riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-168mila unità in termini congiunturali). Il fenomeno sottintende, come già accaduto in primavera, la traslazione di parte dei disoccupati verso l’inattività, viste le difficoltà in questo momento di svolgere un’attività di ricerca”.

E ancora: “Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si attesta al 10,7 per cento, stabile su ottobre. Per quanto concerne gli scoraggiati, nell’ultimo mese si rileva una crescita significativa in termini congiunturali. A novembre 2020 le ore autorizzate di Cig (Cassa integrazione guadagni) sono state oltre 257 milioni a cui si sommano altri 129 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale delle ore autorizzate a novembre – è stato evidenziato – il 96,4 per cento aveva causale Covid-19, dato in risalita su ottobre. In termini di ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula (Unità di lavoro annuo), si stima che questo corrisponda a oltre 915mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione esteso al 17 per cento”.

Misery index Confcommercio: come si calcola

Il Misery index (Mi) tradizionale è dato dalla somma di tasso di disoccupazione e tasso d’inflazione. I pesi assegnati sono identici e pari a 1. Il Misery index Confcommercio (Mic) “è calcolato in modo da leggere con maggiore precisione la dinamica del disagio sociale, misurato in una metrica macroeconomica. Le due componenti del Mic sono il tasso di disoccupazione esteso e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati in alta frequenza (fonte Istat): le dinamiche di prezzo di questo paniere influenzano in modo più diretto la percezione dell’inflazione da parte delle famiglie, correlandosi direttamente con le preoccupazioni (disagio) sul potere d’acquisto”.

Aggiornato il 14 gennaio 2021 alle ore 12:28