Calano le assunzioni, aprile mese “horribilis”

Altro che segnali incoraggianti. Nei primi sette mesi dell’anno le assunzioni messe in atto dai datori di lavoro sono state 2.919.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la contrazione è stata pari al -38 per cento. I motivi? Secondo quanto spiegato dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, le cause sono legate alla pandemia del Covid-19 e alle restrizioni che ne sono seguite, come la chiusura obbligatoria delle attività non essenziali. A ciò, va aggiunto il calo della produzione e dei consumi.

Nel dettaglio, la riduzione più marcata c’è stata ad aprile (-83 per cento) e poi si è andata pian piano allentando, fino a luglio (-20 per cento). Diverse le tipologie di contratto che hanno subito il contraccolpo, che si è fatto più sentire per le assunzioni con contratti di lavoro a termine.

Da segnalare come, tra gennaio e luglio, le trasformazioni a tempo determinato sono ammontate a 302mila, con un -41 per cento per luglio rispetto al 2019. Invece, per quanto concerne la conferma dei rapporti di apprendistato giunti alla fine del percorso formativo, c’è stata una crescita del 10 per cento.

Aggiornato il 22 ottobre 2020 alle ore 13:54