La strategia europea sul metano

Le istituzioni europee hanno compreso e stabilito che per centrare le ambizioni green europee e inseguire, in modo pragmatico, la riduzione delle emissioni inquinanti, con l’obiettivo del -55 per cento entro il 2030, occorre premere su una radicale spinta green e affrontare il problema delle emissioni di metano.

Il metano è il secondo più importante agente dei cambiamenti climatici. I soli settori energia, agricoltura e rifiuti rappresentano circa il 95 per cento delle emissioni. Il metano è meno pericoloso dell’anidride carbonica poiché, dopo dieci anni, metà del metano in atmosfera si trasforma in vapore acqueo e in Co2, mentre l’anidride carbonica può restare in atmosfera anche un secolo. L’aumento delle emissioni di metano ha indotto l’Unione europea ad alzare il livello di guardia e mettere a punto una strategia, già prevista e approvata dai piani legati alle politiche del Green deal, per ridurre le emissioni fuggitive di metano nell’Unione, promuovere e sostenere azioni analoghe a livello internazionale e migliorare la qualità dell’aria. Attualmente, particolarmente importante risulta essere l’azione e il livello di monitoraggio che varia a seconda dei settori e degli Stati membri, con azioni differenziate nell’intera comunità internazionale.

Oltre alle misure a livello di Unione Europea, volte a rafforzare le norme in materia di misurazione, verifica, divulgazione e comunicazione, sempre più importanti diventano i portali on line di conoscenza e approfondimento. La Commissione sosterrà la creazione di un Osservatorio internazionale delle emissioni di metano in collaborazione con il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, la Coalizione per il clima e l’aria pulita e l’Agenzia internazionale per l’energia. Anche gli elementi legati alla digitalizzazione e all’innovazione satellitare per il monitoraggio delle condizioni della terra saranno protagonisti di tale azione di tutela.

Il programma satellitare europeo Copernicus è stato individuato come elemento cardine per migliorare la sorveglianza, contribuendo ad individuare i super emettitori mondiali e le principali perdite di metano. Nel medio termine, l’azione legislativa e il monitoraggio da intraprendere dovrebbero poter contare su una comprensione notevolmente migliorata delle emissioni, così da diventare mirata e più efficace. Sul fronte delle emissioni prodotte dall’agricoltura, la Commissione punta su una migliore raccolta di dati e sulla promozione di opportunità di riduzione delle emissioni con il sostegno della politica agricola comune. In tale settore, l’accento sarà posto principalmente sulla condivisione delle migliori pratiche nelle tecnologie innovative di riduzione del metano, diete animali e gestione della riproduzione. Contribuiranno anche la ricerca mirata sulla tecnologia, soluzioni basate sulla natura e cambiamenti alimentari.

La Commissione europea sta consultando numerosi esperti del settore per analizzare le emissioni di metano durante tutto il ciclo di vita. Il gruppo avrà il compito di esaminare anche la gestione da parte degli allevatori dell’utilizzo del bestiame, del letame e dei mangimi, le caratteristiche dei mangimi, le nuove tecnologie e le pratiche sostenibili legate alla vita degli allevamenti e dell’agricoltura. Bruxelles intende inoltre sostenere l’uso e la mitigazione del metano proveniente dalle miniere di carbone attive, abbandonare progressivamente quelle regioni a carattere industriale carbonifero e attuare un processo di transizione, diversificazione energetica e occupazionale.

Aggiornato il 21 ottobre 2020 alle ore 09:30