Abi, rivedere calendar provisioning

Le banche italiane, alle prese con le difficili conseguenze della crisi scatenata dal Coronavirus, vorrebbero rivedere le regole sul calendar provisioning per la gestione dei crediti deteriorati e chiedono anche che sia prorogata oltre il termine del 30 settembre la scadenza per concedere le moratorie sui prestiti.

Ma dall’Eba, la European Banking Authority, arriva una risposta sostanzialmente negativa. Ma anche la Banca d’Italia ribadisce che la priorità delle banche è quella di ripulire i bilanci e di guardare alla redditività. Chiamati a intervenire al convegno “Supervision, Risks and Profitability 2020”, il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, il presidente dell’Eba Josè Manuel Campa e la vice direttrice generale di Bankitalia Alessandra Perrazzelli si sono confrontati sul modo in cui affrontare il rischio di vedere risalire gli Npl.

Per l’Abi è “auspicabile che sia deciso un posticipo della scadenza” delle moratorie sui prestiti oltre la fine di settembre e al tempo stesso è ritenuto “essenziale” un intervento che riguarda il cosiddetto calendar provisioning, che stabilisce tempi molti rigorosi per coprire al 100 per cento in bilancio i crediti non perfoming non garantiti (in tre anni).

Perché, come ha spiegato Sabatini, il settore bancario “ha da sempre evidenziato le criticità di questo approccio, ma in questo momento specifico, in cui è particolarmente rilevante che le risorse delle banche siano convogliate verso il supporto all’economia, appare ancora più urgente riconsiderare una norma che impone alle banche pesanti perdite a fronte del supporto fornito ai creditori in difficoltà”.

“Alcuni cambiamenti sono necessari”, ma bisogna prendere un po’ di tempo perché “cambiare le regole in questo momento potrebbe essere prematuro e potrebbe essere visto come un segnale di debolezza delle banche. I mercati sono ancora molto nervosi, ci penseremo quando tutto sarà passato” è stata la risposta di Campa.

Una posizione sottoscritta anche da Bankitalia. Il sistema bancario dell’area euro “regge e dovrebbe essere in grado di assorbire le perdite ingenti attraverso le eccedenze di capitale”, ha spiegato la vice dg sottolineando, tuttavia che è “importantissimo” proseguire nel processo di rafforzamento dei bilanci delle banche e che le autorità tengano conto della situazione per evitare effetti pro-ciclici che rallentino la ripresa della crescita. Perrazzelli ha quindi ricordato che “se questa crisi ci avesse colto con patrimonializzazioni più basse le conseguenze sarebbero state un disastro per il sistema bancario europeo”.

Proprio per questo, ha concluso, le “riforme dei prossimi anni potranno essere diluite nel tempo ma saranno necessarie per aumentare la resilienza delle banche”.

Aggiornato il 21 settembre 2020 alle ore 18:40