Istat: “Da febbraio persi 600mila posti di lavoro”

giovedì 30 luglio 2020


L’Istat lancia l’allarme sulla perdita dei posti di lavoro dall’inizio della pandemia da Coronavirus. Si concentra sui dati relativi agli occupati e disoccupati. “Da febbraio 2020 – segnala l’Istituto di statistica – il livello dell’occupazione è sceso di circa 600mila unità e le persone in cerca di lavoro sono diminuite di 160mila, a fronte di un aumento degli inattivi di oltre 700 mila unità”. Il tasso di disoccupazione a giugno risale all’8,8 per cento (+0,6 punti) e, tra i giovani, al 27,6 per cento (+1,9 punti). L’aumento delle persone in cerca di lavoro è consistente (+7,3 per cento pari a +149mila unità), riguarda soprattutto gli uomini (+9,4 per cento pari a +99mila unità, contro il +5,0 per cento, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età.

La diminuzione dell’occupazione su base mensile (-0,2 per cento pari a -46mila unità) coinvolge le donne (-0,9 per cento pari a -86 mila), i dipendenti permanenti (-0,4 per cento pari a -60mila) e gli under 50, mentre gli occupati aumentano tra gli uomini (+0,3 per cento pari a +39mila), i dipendenti a termine, gli indipendenti e gli ultracinquantenni. Nel complesso, il tasso di occupazione scende lievemente, attestandosi al 57,5 per cento (-0,1 punti percentuali), rileva sempre l’Istat. “In quattro mesi, il tasso di occupazione perde un punto e mezzo, mentre quello di disoccupazione, col dato di giugno, si riavvicina ai livelli di febbraio”, segnala l’Istat nel commento ai dati su occupati e disoccupati di giugno dove si rileva l’aumento del tasso di disoccupazione all’8,8 per cento.

Rispetto al mese di maggio 2020, a giugno prosegue, a ritmo meno sostenuto, la diminuzione dell’occupazione e la crescita del numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un calo dell’inattività. Continua anche il recupero del numero di ore lavorate pro capite. L’aumento delle persone in cerca di lavoro è consistente (+7,3 per cento pari a +149 mila unità), riguarda soprattutto gli uomini (+9,4 per cento pari a +99mila unità, contro il +5,0 per cento, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età. La diminuzione del numero di inattivi (-0,7 per cento pari a -99mila unità) si registra tra gli uomini (-2,5 per cento pari a -131mila unità) e tra i minori di 64 anni, a fronte di un aumento delle donne inattive (+0,4 per cento pari a +31mila). Complessivamente cala il tasso di inattività che si attesta al 36,8 per cento (-0,3 punti).

Nella media del secondo trimestre 2020, rispetto al primo, l’occupazione risulta in evidente calo (-2,0 per cento pari a -459mila unità) per entrambe le componenti di genere. Diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-15,7 per cento pari a -364mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,9 per cento pari a +793mila unità). Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione hanno determinato un calo rilevante rispetto al mese di giugno 2019 (-3,2 per cento pari a -752mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti (-613mila), gli autonomi (-140mila) e tutte le classi d’età; l’unica eccezione risultano essere gli over50 (+102mila).


di Duilio Vivanti