Rapporto Einaudi, 2020 è pagina bianca dopo tilt Pil

Nell’ultimo decennio, dopo gli anni della grande crisi “la ripresa si è rivelata anemica in tutti i Paesi avanzati” e l’Italia risulta “l’ultima della classe”, con un pil che è andato “in tilt” alla fine del 2019, ritornando in prossimità della “crescita zero”. Le cause sono da attribuire anche agli ultimi due governi, che “hanno seminato un’incertezza sul futuro sufficiente a congelare i piani di spese e investimenti di famiglie e investitori”.

È la fotografia che emerge dal rapporto sull’economia globale e l’Italia promosso dal Centro studi Einaudi e Ubi Banca e realizzato dall’economista Mario Deaglio.

Il 2020 per l’Italia “sarà da ricostruire partendo quasi da zero, come quando si scrive una pagina bianca”. Una situazione “decisamente sotto le attese, a dieci anni dalla crisi del 2009” segnala il rapporto, da cui emerge inoltre che ci sono 54 miliardi di potenziali investimenti che famiglie italiane e investitori tengono bloccati nei loro portafogli. A livello mondiale, tra il 2009 e il 2019, “nessuno dei Paesi avanzati è stabilmente ritornato alla velocità di crociera precedente” e oggi i dazi di Donald Trump “cominciano a pesare sull’economia mondiale”, spiega Deaglio. A questi, nelle ultime settimane, si è aggiunto il coronavirus scoppiato in Cina che desta “preoccupazione” e può avere un impatto sugli indicatori macroeconomici. Secondo l’economista “non si può escludere” un effetto recessivo sull’economia europea, tuttavia, “adesso non lo sappiamo”.

In Italia il turismo è il settore più a rischio, in quanto, i “cinesi sono al quarto posto” come numero di turisti che arrivano nel Paese. Il futuro è dunque “pieno di incertezze e oggi mi sento di dire che non c’è nemmeno una certezza”.

Aggiornato il 28 gennaio 2020 alle ore 19:19