Alitalia, Battisti (Fs): “Nostra offerta chiara con condizioni”

Le Ferrovie dello Stato giocano a carte scoperte sulla vicenda Alitalia. L’amministratore delegato di Fs Gianfranco Battisti, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, ha detto che il 31 ottobre è stata presentata “una proposta di offerta d’acquisto per i rami di Alitalia. Un’offerta condizionata ad alcune condizioni che noi ritenevamo imprescindibili”.

Battisti ha spiegato che l’offerta era condizionata, ad esempio, “all’individuazione di più investitori”. L’ad ha sottolineato che “non eravamo intenzionati a prendere la maggioranza nella compagnia. Oltre ai vettori aerei – ha dichiarato – abbiamo contattato circa 30 soggetti finanziari attraverso i nostri advisor. Tuttavia non abbiamo avuto riscontri positivi: non hanno manifestato interesse concreto alla partecipazione in Alitalia. Lufthansa, poi, non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che avevamo richiesto”, ha precisato Gianfranco Battisti, circa il rilancio di Alitalia, spiegando invece che all’inizio “EasyJet e Delta hanno manifestato un’adesione formale” al progetto.

Poi EasyJet si è ritirata, ha aggiunto. “Delta è rimasto l’unico interlocutore interessato a partecipare all’operazione anche in termini di equity e ha confermato la disponibilità di investire in equity con 100 milioni di euro nella nuova Alitalia ma soprattutto ad apportare nuove competenze industriali”, ha spiegato Battisti. “Tale contributo commerciale quindi non era limitato ai 100 milioni dell’equity iniziale ma era, in maniera più complessiva, allargato a una valorizzazione che abbiamo stimato in 240 milioni, per un valore complessivo nel periodo di 4 anni di piano di 340 milioni”, ha illustrato l’Ad di Fs.

“È emerso in maniera evidente”, ha dichiarato ancora Battisti nell’audizione di stamattina in commissione, che l’ingresso di Atlantia nel piano di rilancio di Alitalia “fosse condizionato alla risoluzione di altre vicende” nel loro gruppo. Quindi ha raccontato che è stata proprio Atlantia a ritirare in ballo Lufthansa: “Atlantia ad un certo punto delle negoziazioni, ritenendo che Delta non desse un impegno particolarmente forte, ha detto perché non riproviamo con Lufthansa?”. “Noi non abbiamo avuto ruolo” sulla nomina del nuovo commissario straordinario di Alitalia Giuseppe Leogrande, ha infine assicurano l’Ad di Fs.

Ma Atlantia spiega la sua posizione con una nota inviata alla Camera: “Non corrisponde a verità che Atlantia si sia sfilata dal Consorzio” per rilanciare l’Alitalia. E sottolinea che “per la mancanza di presupposti industriali per un rilancio sostenibile e duraturo e di un partner industriale di primario livello, Atlantia non ha rinvenuto le condizioni necessarie per poter aderire al Consorzio, come peraltro costantemente evidenziato nei frequenti incontri di aggiornamento tenutisi con l’amministrazione straordinaria”.

Atlantia “mantiene ferma la disponibilità a proseguire il confronto per l’individuazione del partner industriale e di un piano industriale condiviso, solido e di lungo periodo per un effettivo rilancio di Alitalia”, si legge ancora nella nota. Atlantia ha poi manifestato la “criticità” derivante dalla “impossibilità della situazione di ‘stand alone’ di Alitalia”. Nel documento della società si fa anche riferimento, hanno sottolineato i deputati della Commissione che hanno reso pubblica la nota a margine dell’audizione di Battisti, alla “necessità di una pesante ristrutturazione” e si è considerata “non appetibile”, sempre da parte di Atlantia, “l’offerta di Delta, che non si sarebbe impegnata sullo sviluppo delle rotte verso il Nord America”.

“Il piano Delta è emerso sin da subito come non sostenibile sotto vari aspetti. Nonostante i cospicui sforzi intrapresi da Atlantia, volti a mitigare le criticità e a rinforzare il Piano Delta, tale scenario è stato considerato inadeguato in quanto Delta non avrebbe rappresentato quel ‘partner industriale’ operativamente coinvolto, di cui il progetto di rilancio avrebbe avuto bisogno”, spiega il Gruppo, specificando che “l’approccio proposto da Delta per il rilancio di Alitalia è risultato strutturalmente insufficiente ad avviso di Atlantia e dei suoi advisors, alla luce sia del piano industriale non sostenibile nel lungo periodo, sia di una proposta di governance che ha evidenziato un impegno prettamente passivo da parte di Delta”.

“Atlantia ha approcciato la valutazione del possibile investimento in Alitalia con serietà e con un ingente impegno di persone e risorse”, si sostiene nella memoria inviata alla Camera in cui sottolinea che sin dal 15 luglio Atlantia ha schierato “un proprio team di lavoro che ha coinvolto figure direzionali e diversi esperti nell’ambito del Gruppo per l’analisi degli aspetti più tecnici del piano industriale, relativi in particolare alla possibile evoluzione delle rotte e della struttura costi di Alitalia”.

Aggiornato il 08 gennaio 2020 alle ore 14:19