Il viceré Conte al servizio della dittatura bancaria

Questo Governo, e nello specifico il premier Giuseppe Conte ed i gestori della piattaforma Rousseau, hanno ottenuto l’avallo della finanza internazionale (e dei poteri bancari Ue) a gestire l’Italia. Una concessione che viene data davvero a pochi, è notorio sia stata negata in ordine di tempo a Matteo Salvini (non gradito a poteri bancari Ue e Vaticano), a Matteo Renzi (divenuto inviso ai più stretti collaboratori della cancelliera Angela Merkel) ed a Silvio Berlusconi (per estrometterlo hanno costruito più trappole giudiziarie). L’idea di piegare l’Italia ai voleri del “Club di Roma” (succursale del gruppo Bilderberg) emergeva già in epoca Aldo Moro: già durante una riunione del “Club di Roma” di metà anni Settanta, Henry Kissinger e Gianni Agnelli avevano pianificato come trasformare l’Italia in una sorta di colonia.

Per fare ciò necessitava, come oggi necessita, mettere a rischio patrimoni e risparmi del ceto medio e medio basso. Ovvero rendere cartolarizzabili immobili e terreni (vendibili all’insaputa dei legittimi proprietari) e varare meccanismi bancari che, in qualsivoglia momento, possano azzerare i conti correnti dei risparmiatori italiani. Strategie a cui viene in soccorso la tecnologia dei nostri giorni, ovvero la moneta elettronica e virtuale, che per legge questo governo vorrebbe avvicendare alla carta moneta.

Brett Scott avversa da sempre la moneta elettronica, è un ex broker e autore del libro “The Heretic’s Guide to Global Finance: Hacking the Future of Money”. Fu proprio Brett Scott a rispondere a brutto muso a David Rockefeller, che proponeva una moneta unica virtuale elettronica sotto il controllo della Federal Reserve. Da quelle battute nacque la sceneggiatura del film “The Time”, ispirata anche dallo scrittore Harlan Jay Ellison. Il 19 luglio 2018 Brett Scott ha scritto una documentata analisi sul Guardian, che testimonia come l’alternativa al contante serva in effetti a spalancare la porta alla dittatura bancaria mondiale, operando un controllo sociale che impedisca qualsiasi forma di pagamento non tracciabile in rete. Di fatto le banche centrali hanno già stipulato accordi con Amazon, Google ed altri colossi, per controllare ogni minima spesa dei cittadini occidentalizzati. Quindi l’abolizione del contante gioca a favore delle istituzioni finanziarie, delle aziende che gestiscono i sistemi di pagamento, delle corporate, delle multinazionali e del cosiddetto “capitalismo fiscale di sorveglianza”.

Brett Scott scrive così il 19 luglio 2018 sul Guardian: “In tutto il mondo occidentale le banche stanno chiudendo sportelli bancomat e filiali. In questo modo stanno cercando di spingerci a utilizzare i loro sistemi di pagamento digitali e i loro servizi di digital banking. Proprio come Google vuole che tutti accedano e navighino nel più ampio mondo di Internet attraverso il suo portale di ricerca, che è controllato privatamente, così le istituzioni finanziarie vogliono che tutti possano accedere e navigare nel più ampio mondo dell’economia attraverso i loro sistemi. Un altro obiettivo - continua Brett Scott - è ridurre i costi per aumentare i profitti. Le filiali richiedono personale. Sostituirle con app standardizzate gestite dal cliente consente ai senior manager delle istituzioni finanziarie di controllare e monitorare direttamente le interazioni con la clientela. Le banche, ovviamente, ci raccontano una storia diversa sul perché lo fanno. Recentemente ho ricevuto una lettera dalla mia banca, che spiegava come stiano chiudendo le filiali locali perché ‘i clienti si stanno spostando verso il digitale’ e loro stiano quindi ‘rispondendo alle mutate preferenze dei clienti’. Sono uno dei clienti a cui si riferiscono, ma non ho mai chiesto loro di chiudere filiali. È un processo che si autoalimenta - ci spiega Brett Scott -: chiudendo le loro filiali, o smantellando i loro sportelli bancomat, ci rendono più difficile utilizzare questi servizi. Abbiamo molta più probabilità di ‘scegliere’ l’opzione digitale se le banche deliberatamente rendono più difficile per noi scegliere l’opzione non digitale. Nell’economia comportamentale questo è indicato come ‘nudging’ (indirizzare, ndt). Se una istituzione potente vuole fare in modo che le persone scelgano una determinata cosa, la strategia migliore è rendere difficile la scelta dell’alternativa (….). Allo stesso modo, le istituzioni finanziarie stanno cercando di indirizzarci verso una società senza contanti e verso il digital banking. Il vero scopo è il profitto aziendale. Le società di pagamento come Visa e Mastercard vogliono aumentare il volume di vendita dei loro servizi di pagamento digitali, mentre le banche vogliono ridurre i costi. Il ‘nudging’ richiede due mosse. In primo luogo, devono aumentare la scomodità di contanti, bancomat e filiali. In secondo luogo, devono promuovere energicamente l’alternativa”.

Le dittature bancarie hanno elaborato questa linea dopo aver studiato e fatta propria la prassi marxista di Antonio Gramsci. Il filosofo spiegava il concetto di egemonia, ma si riferiva al modo in cui i potenti condizionano l’ambiente culturale ed economico, ed in modo tale che i loro interessi inizino da essere percepiti come naturali ed inevitabili dall’opinione pubblica. Nessun italiano scende oggi in strada a manifestare contro l’obbligo ai pagamenti digitali perché nell’animo della gente è entrata sia la rassegnazione (il concetto di povertà diffusa imposto dall’alto) che l’idea d’una sorta di comodità all’uso della moneta elettronica. Il risultato è sotto i nostri occhi: s’è compiuto il progetto egemonico portato avanti dalle istituzioni finanziarie.

Vent’anni fa nessuno credeva il denaro fosse scomodo da trasportare, oggi le pubblicità bancarie si rivolgono alla gente spiegando che passare ai sistemi senza contante è a loro vantaggio. Una società senza contante non è nell’interesse della libertà, e solo a vantaggio delle banche e delle multinazionali (oscure) che controllano i sistemi di pagamento: ci fanno credere sia nel nostro interesse, e ci stanno riuscendo anche in Italia grazie ai 5 Stelle.

Poi si possono annoverare molti precedenti sul blocco di patrimoni, contanti e pagamenti. Per un non chiaro ordine di un vertice della Visa, milioni di persone dipendenti dai soli sistemi di pagamento digitale si sono improvvisamente trovate bloccate in stati del Sud America ed in alcune località extra Ue. Si sono giustificati con “la rete di pagamento monopolistica è andata in crash, avrebbe avuto una temporanea battuta d’arresto”. Ma alcuni esperti di pirateria informatica hanno poi raccontato che, certi poteri finanziari avrebbero deliberatamente tolto ossigeno ad alcuni stati. I contanti non vanno in crash, e possono salvare la vita ai cittadini in viaggio o per particolari emergenze. Ma questo progetto di virtualizzazione monetaria servirebbe anche ad amplificare certi fenomeni d’esclusione sociale, la cosiddetta povertà diffusa che dicono voler trasformare in “povertà sostenibile”: le persone prive di un conto corrente si troverebbero ulteriormente emarginate. Nonostante questa narrazione, c’è anche in Italia un allineamento tra Governo ed istituzioni finanziarie. Nel film “The Time” vince la rivolta contro la moneta elettronica. Nella realtà, in molti stati le istituzioni finanziarie contano sulla consulenza di vertici militari.

Aggiornato il 30 settembre 2019 alle ore 17:50