Le “buone intenzioni” di natura fiscale

Tra le prime “buone intenzioni” del Governo Conte troviamo la possibile abrogazione delle misure fiscali firmate da lui stesso ma di ispirazione salviniana. La probabile rimodulazione del regime forfettario è tra queste. Ora l’Italia è un Paese strano, il cui unico scopo è quello di “ostacolare” (avrei voluto usare un’altra espressione più colorita) chi, tutte le mattine, si alza per produrre reddito e non per consumarlo.

Il regime incriminato, lungi dal comportare una diminuzione del gettito fiscale (o perlomeno non nei volumi da loro prospettati), ha il grosso pregio della semplicità. In altre parole si sa fin dal primo giorno quante imposte (non chiamiamole tasse) si pagheranno ogni cento euro incassati. Starà a lui decidere se continuare oppure no, ma almeno non sarà soggetto al mero arbitrio di chissà quale presunzione fiscale. Capisco che sia un linguaggio ostile a chi è vissuto sempre di politica, ma il mondo reale è diverso, e Matteo Salvini lo sa.

L’Italia ha bisogno di semplificazione: aprire un’impresa è più difficile di un’operazione a cuore aperto, andrebbe premiato chi ora abbia il coraggio di farlo, ma così non è. La Flat tax (tassa piatta) è stata vista come la madre di tutte le sciagure, si è scomodata persino la Costituzione (articolo 53) che ne vieterebbe l’introduzione, dimenticandosi però che, di fatto, la stessa trova applicazione tutti i giorni. Se Iva è l’acronimo di “Imposta sul valore aggiunto”, perché tutti i beni sono colpiti con aliquote predeterminate e non in base al reddito dell’acquirente? È una provocazione, lo so, ma almeno evitiamo di fare demagogia. Ci possono essere problemi di gettito (da verificare), ma probabilmente tanti evasori totali potrebbero essere tentati dal mettersi in regola. Chi lavora (da autonomo) vive nel timore di ogni genere di controllo (dalla privacy all’anti-riciclaggio passando da quelli del lavoro e tacendo su quelli fiscali) senza contare la pletora di adempimenti (alcuni decisamente inutili e dannosi) cui sono soggetti. Il buon ministro Roberto Calderoli aveva provato a far abrogare leggi inutili, ma a quanto pare inutilmente. Se in questo Governo ci sono forze politiche che si vantano di avere un filo diretto con i cittadini e le loro istanze, i casi sono due: o si è rotto il filo o ne vengono ascoltate solo alcune...

Aggiornato il 20 settembre 2019 alle ore 17:03