Istat, la disoccupazione scende ai minimi dal 2012: 9,7 per cento

La disoccupazione a giugno scende al 9,7 per cento. Segna la quarta flessione consecutiva. È in calo di 0,1 punti percentuali su maggio. È quanto rileva l’Istat, spiegando che si tratta del tasso più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo. Giù anche la disoccupazione giovanile (15-24 anni), che scende al 28,1 per cento, in calo di 1,5 punti percentuali. In questo caso si tratta del tasso più basso dall’aprile del 2011. Per quanto riguarda il tasso di occupazione per i 15-64enni, sale al 59,2 per cento (+0,1 punti percentuali), segnando così un nuovo massimo storico: il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977.

In una nota, l’Istat spiega che nel trimestre aprile-giugno 2019 l’occupazione ha registrato “una crescita consistente rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5 per cento, pari a +124 mila unità), verificata per entrambi i generi”. Nello stesso periodo sono aumentati “sia i dipendenti permanenti (+0,8 per cento, +114 mila) sia quelli a termine (+0,6 per cento, +19 mila)”, mentre sono calati i lavoratori indipendenti (-0,2 per cento, pari a -10 mila). All’aumento degli occupati si associa, nel trimestre, il calo delle persone in cerca di occupazione (-4,3 per cento, pari a -114mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,2 per cento, -22mila).

“Queste sono notizie – sostiene il ministro del Lavoro Luigi Di Maio – che ci rendono felici. L’occupazione in Italia continua ad aumentare. Noi ce la stiamo mettendo tutta e sappiamo di avere contribuito a questi risultati con i provvedimenti che abbiamo portato avanti in questo anno. Certo, più i risultati arrivano, più attaccano il Movimento 5 Stelle e me, ma ci siamo abituati. No problem, l’importante è che sempre più persone in Italia trovino un lavoro e soprattutto un lavoro stabile”.

Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, è fortemente critica. “E anche il secondo trimestre ce lo siamo giocato – sottolinea amaramente – Istat dice zero. Zero crescita sul trimestre, zero crescita acquisita per il 2019. Il governo dello zero assoluto, altro che anno bellissimo. Mentre a Roma discutono su tutto il Paese si ferma. Ma andare a casa no eh?”.

Secondo il segretario di Articolo Uno Roberto Speranza, “per l’Istat il Pil è a zero a conferma della sostanziale stagnazione della nostra economia. C’è bisogno di un grande piano verde per la tutela dei nostri territori e forti investimenti su Scuola e Sanità per assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni. Invece, Salvini si occupa di moto d’acqua mentre Di Maio non riesce a dare risposta a nessuna delle 158 crisi aziendali aperte. Noi siamo al lavoro per l’alternativa perché il Paese con questi non fa alcun passo avanti”.

Aggiornato il 31 luglio 2019 alle ore 14:22