Il grande bluff

L’inflazione ha il suo portato diretto in una sorta di prelievo forzoso sull’intera collettività dei consumatori, che di tale andamento economico, alla fin fine, pagano il prezzo finale. Vogliamo dirlo chiaramente che la maggior causa delle diseguaglianze europee e italiane risiede proprio nella inflazione? E che la sua messa sotto controllo da parte della Banca centrale europea può dirsi sia stata una grande vittoria economica e sociale per il ceto medio? Questo problema era ben chiaro sin dal 1844: quando la “legge Peel”, in Gran Bretagna, stabilì che nessuna nuova emissione monetaria poteva essere effettuata senza aver, prima, riscontrato l’esistenza di una integrale copertura aurea.

Senza irrigidirsi fino a tal punto, la Bce ha assunto (come il suo dovere gli impone), dopo ampie discussioni, il controllo totale delle emissioni monetarie: graduando le stesse in base a logiche economiche che lo stesso Istituto voleva perseguire nel mercato monetario interno e internazionale.

Così Mario Draghi ha calibrato quella politica di Quantitative easing che sta dando non poco fiato ai bilanci pubblici di più nazioni. Non possiamo dimenticare che le due guerre mondiali sono stati gli accadimenti nefasti che, rimanendo in questo campo borderline tra economia e sociologia, hanno fatto pagare un prezzo altissimo alla Germania: un Paese che, di fatto, ha azzerato il proprio ceto medio. Lo shock che questa nazione si è portata dietro per decenni permane ancora ben saldo nella mente dei suoi uomini di governo ed è esso che fa guardar male “l’Italia dei minibot”.

Oggi, anche se assistiamo a un alleggerimento della pressione sul nostro Paese in ordine ai conti pubblici, non pensiamo che quella nazione abbia cambiato la propria impostazione filosofica ed economica. Probabilmente sono stati convinti dal buon Giovanni Tria che le due misure simbolo dei gialloverdi di fatto siano divenute una sorta di salvadanaio mascherato. Da cui potrà uscire solo un rivolo, molto piccolo, di denaro pubblico. Insomma, di fatto, un bluff.

 

Aggiornato il 28 giugno 2019 alle ore 16:39