Polo costruzioni, Cdp vuole governance condivisa

venerdì 31 maggio 2019


“Il comparto delle costruzioni è importante per l’intero sistema paese. Cdp quindi ha la responsabilità di valutare un’operazione che punti al consolidamento del settore, che abbia una governance trasparente e condivisa e anche aperta ad altri partner industriali e finanziari in un’operazione di sistema e di mercato”.

L’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo (nella foto) mette un punto fermo nel progetto che porterebbe alla creazione di un polo nazionale delle costruzioni a cui lavora Salini Impregilo a partire dal salvataggio di Astaldi. Un progetto che nei mesi scorsi era arrivato ad un impasse proprio sul tema della governance. Le indiscrezioni più recenti parlano di un sostanziale accordo secondo cui Pietro Salini resterebbe ad mentre la Cdp esprimerebbe il presidente. Il nuovo socio forte punta ad una nuova governance con deleghe per un sistema più condiviso, in linea con le migliori pratiche del mercato.

“La volontà di tutti i soggetti coinvolti è quella di fare un’operazione di mercato - ha detto il dg di Salini Massimo Ferrari - Anche la governance dovrà essere di mercato, perché altrimenti sarebbe bocciata dagli investitori. C’è grande disponibilità di tutti a ragionare per raggiungere il migliore assetto”. Sugli aspetti fondamentali la trattativa tra le varie parti coinvolte (oltre Cdp, anche le banche più esposte sul settore) è “in fase avanzata” ha aggiunto Ferrari, mentre i passaggi formali nei cda sono previsti tra un mese. La nuova entità che nascerà dall’aggregazione attorno a Salini di Astaldi e società in crisi come Trevi (di cui Cdp è già azionista) potrebbe attrarre anche operatori non in difficoltà (circolano i nomi di Vianini e Pizzarotti) per raggiungere quella dimensione che manca alle società italiane per competere sul fronte internazionale. La nuova creatura cambierà anche nome, ha annunciato Pietro Salini: “stiamo lavorando con i creativi per rappresentare l’idea di un gruppo internazionale con ambizioni globali”.

Il business plan del polo, per Ferrari, prevede circa 70 miliardi di valore dei contratti al 2021, un fatturato tra 12-14 miliardi, un Ebit tra 500-700 milioni, con dividendi già dal 2020. L’obiettivo è tenere aperti i cantieri con un impatto su 500 mila posti di lavoro e un contributo al Pil annuo italiano dello 0,2-0,3%. Per Salini, secondo Ferrari, si prospetta un rafforzamento da circa 600 milioni, la metà a carico di Cdp, con un contributo delle banche e un 25% riservato al mercato.

Al termine, ha aggiunto, “Salini-Impregilo resterà azionista di controllo”. Il mercato ha apprezzato le novità: in una giornata negativa per il mercato, Salini ha chiuso in Borsa in rialzo dell’1,81% a 1,74 euro, Astaldi dell’1,38% a 0,62 euro. Nel frattempo Astaldi oggi ha formalizzato la nomina di Paolo Amato come Chief Restructuring Officer per supportare il Gruppo nella ristrutturazione aziendale.


di Redazione