Minacce dazi Usa, le borse asiatiche affondano

Le minacce di Donald Trump sui nuovi dazi alla Cina mandano a picco le borse asiatiche. Il presidente americano ipotizza l’imposizione di misure al 25 per cento sull’import di 200 miliardi di dollari di beni “made in Pechino”. In rosso anche i future sugli indici azionari statunitensi che sono scivolati di circa il 2 per cento.

A mercati ancora aperti in forte calo Shanghai (-6 per cento), Shenzhen (-7,3 per cento) e Hong Kong (-3,2 per cento). In rosso anche Mumbai (-0,8 per cento). Ancora chiusa la Borsa di Tokyo per l’abdicazione dell’imperatore Akihito. La Borsa di Milano apre in netto calo, in scia con l’Asia. Il primo indice Ftse Mib cede il 2,05 per cento a 21,316 punti.

La Cina inizialmente ha messo in cantiere l’annullamento della visita del vicepremier Liu He a Washington. Ma stamattina, Pechino ha fatto sapere che la delegazione cinese “si sta preparando per andare negli Stati Uniti” previsto l’8 maggio. Il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, ha detto di sperare che “Usa e Cina possano trovare una soluzione a metà strada”.

Sul fronte valutario si registra la stabilità dell’euro: la moneta unica si posiziona a 1,119 dollari. Il contraccolpo si è avvertito sullo yuan, la valuta cinese che ha ceduto altro terreno sul biglietto verde per arrivare a uno spot rate di 6,7882. Il differenziale Btp-Bund arriva a 259 punti dai 253 della chiusura di venerdì. Il rendimento del nostro titolo decennale si attesta al 2,59 per cento.

Aggiornato il 06 maggio 2019 alle ore 13:42