Studiare il dinamismo economico

È on-line, il sito che presenta i primi risultati di un ambizioso progetto di ricerca coordinato per l’Istituto Bruno Leoni da Nicola Rossi. La ricerca vuole ricostruire l’andamento del dinamismo economico nel nostro Paese, attraverso la chiave di lettura fornita dalla demografia d’impresa. Una volta completato, il lavoro consentirà, per alcune delle più importanti città italiane (Ancona, Milano, Roma e Torino), di risalire fino a cento anni di dati relativi alla nati-mortalità di impresa: un database di tale portata non ha molti paragoni al mondo.

Sono già disponibili sul sito, ricostruiti su basi omogenee e a partire dal 1988, i dati relativi alla nati-mortalità di impresa per provincia, per settore e per tipologia di forma giuridica. È così oggi possibile “leggere” un trentennio di demografia di impresa senza fare i conti con le tante discontinuità intervenute nel trentennio stesso.

“Pensiamo che questa ricerca”, spiega Alberto Mingardi, direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni, “possa rappresentare un importante aiuto per tutti coloro che vogliono ricostruire le cause del declino italiano: compito necessario per chiunque voglia provare a fermarlo”.

Spiega Nicola Rossi, ordinario di economia politica all’Università di Roma Tor Vergata e fra gli animatori dell’Istituto Bruno Leoni: “Ci sono domande che, per quanto sgradevoli, non possono essere aggirate. Quali sono davvero le origini del ritardo italiano di questi ultimi decenni? Dov’è finito - se mai c’è stato - il ‘dinamismo’ della nostra economia? Siamo ancora capaci, dati i vincoli presenti, di allocare le risorse - sia che si tratti di capitale, di lavoro o di idee - in maniera efficiente, spostandole in ogni momento da impieghi meno produttivi a impieghi più produttivi? Insomma, da dove viene il declino? La nostra incapacità di crescere è ormai strutturale e di essa dovremmo tornare al più presto a parlare”.

Aggiornato il 25 febbraio 2019 alle ore 12:50