Ebbene sì, dopo due anni di trend negativo, gli italiani sembrano aver ritrovato l’ottimismo. A certificarlo stavolta è l’Istat, pubblicando un Report sulla percezione delle condizioni di vita dei cittadini italiani. L’indagine statistica, condotta nel primo trimestre del 2018, ha quindi stimato una consistente crescita della soddisfazione di vita degli intervistati che passa dal 39,6 per cento del 2017 al 41,4 per cento dell’anno successivo.

In particolare, alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, su una scala di punteggio da 0 a 10, le persone di 14 anni e più, hanno dato in media un voto pari a 7. Il 41,4 per cento dei rispondenti, infatti, indica i livelli di punteggio più alti (8-10), il 42,3 per cento giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7), mentre solo il 14,7 per cento la valuta negativa (0-5). Rispetto al 2017, inoltre, è aumenta la quota di chi esprime i punteggi più alti (tra 8 e 10) mentre diminuisce soprattutto quella delle persone che indicano un punteggio contenuto (tra 0 e 5). Tale andamento, quindi, si riflette sul giudizio medio che passa da 6,9 del 2017 a 7,0 del 2018.

Ma è la condizione occupazionale una determinante importante laddove i punteggi più alti (7,2 e 7,4) sono indicati da coloro che sono attivi nel mercato del lavoro o comunque impegnati in un’attività formativa (studenti). Nello specifico - tra coloro che sono occupati - i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti (7,4), insieme ai quadri e agli impiegati (7,3) dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto ai punteggi di operai e lavoratori in proprio (7,2 e 7,1). Per contro, le persone in cerca di occupazione e le casalinghe presentano, come in passato, i livelli più bassi (6,4 e 6,9). Nondimeno, un altro valore caratterizzante è la soddisfazione in relazione al titolo di studio. La stima dei “molto soddisfatti” passa dal 35,4 per cento di chi ha al massimo la licenza elementare al 48,1 per cento dei laureati. La distanza è evidente anche nel punteggio medio, pari rispettivamente a 6,7 e 7,3.

La crescita della soddisfazione, poi, è sostanzialmente distribuita su tutte le età ed è più evidente per le persone tra i 45 - 54 anni e quelle di 55-64 anni: la quota di chi esprime un punteggio tra 8 e 10 passa, rispettivamente, dal 37,5 per cento del 2017 al 40,7 per cento del 2018 e dal 36,3 per cento al 39,3 per cento.

Rispetto al 2017, inoltre, rimane stabile la soddisfazione delle proprie relazioni familiari, la salute e il tempo libero mentre è in leggero aumento quella delle le relazioni amicali. Il benessere indotto per le relazioni familiari, infatti, è sempre molto alto rispetto a quello di ogni altra dimensione considerata (la quota di “molto soddisfatti” è particolarmente elevata tra i giovani fino ai 34 anni) oltretutto senza distinzione tra uomo e donna. Solo una parte residuale (1,7 per cento) giudica questo tipo di relazioni per niente soddisfacente. A livello territoriale, invece, è maggiore al Nord (38,4 per cento), seguono il Centro (33,1 cento) e il Mezzogiorno (26,4 cento).

Come si accennava precedentemente, la percentuale di quanti si dichiarano “molto o abbastanza soddisfatti” è in aumento anche per le relazioni amicali (82,5 per cento), ma in questo caso sono più evidenti le differenze di genere: è soddisfatto l’84,2 per cento degli uomini contro l’80,9 per cento delle donne. Infine, le persone “molto soddisfatte” vivono soprattutto al Nord (26,7 per cento) e al Centro (23,3 per cento). Quanto al proprio stato di salute, l’80,7 per cento degli individui esprime un giudizio positivo (“molto o abbastanza soddisfatti”). Qui le differenze di genere sono piuttosto evidenti: le donne “molto o abbastanza soddisfatte” per il proprio stato di salute sono il 78,2 per cento contro l’83,4 per cento degli uomini.

L’indagine, alla fine, si occupa anche della percezione qualitativa circa la situazione economica: aumentano i cittadini che nei primi mesi del 2018 riferiscono un miglioramento della propria situazione economica. La quota di persone di 14 anni e più che si è dichiarata soddisfatta per questo aspetto ha ripreso a crescere dopo la stasi del 2017 attestandosi al 53%. La stima, però, varia molto nelle diverse aree geografiche del Paese. A dichiararsi “molto o abbastanza soddisfatti” è il 60 per cento dei cittadini del Nord, il 52,6 per cento di quelli del Centro, e il 43,7 per cento dei residenti nel Mezzogiorno. Nonostante nel Mezzogiorno le persone manifestino in generale una minor soddisfazione, nell’ultimo anno si registra una ripresa più marcata della quota dei “molto e abbastanza soddisfatti” che passa dal 39,6% del 2017 al 43,7% del 2018. Un’ulteriore conferma di un’Italia tendenzialmente ottimista.

 

Aggiornato il 30 maggio 2019 alle ore 17:59