Conte offre, Moscovici rifiuta

Pierre Moscovici alza ancora l’asticella. Proseguono, nonostante il tono dialogante del premier Giuseppe Conte, le ostilità nei confronti del nostro Paese da parte del commissario europeo agli Affari economici. “Non ci siamo ancora”, ha detto Moscovici, commentando i nuovi obiettivi di deficit-Pil che Conte ha presentato all’Unione europea, abbassando la “forbice” dal 2,4 al 2,04 per cento del Prodotto interno lordo. Come primo effetto, la posizione del presidente del Consiglio ha registrato una sensibile discesa dello spread.

“Il contenimento del rapporto deficit-Pil è un passo nella giusta direzione, ma voglio dire che non siamo ancora arrivati ad un accordo. Ci sono ancora passi da fare, forse da entrambe le parti”. Lo ha detto Moscovici, in una audizione al Senato francese, esortando l’Italia a compiere ulteriori sforzi sul consolidamento dei conti pubblici nel 2019.

Moscovici poi si è concentrato sulle misure promesse da Macron ai gilet gialli. Provvedimenti che, se fossero adottati, porterebbero la Francia fuori dalla soglia di sicurezza del 3 per cento del deficit. L’atteggiamento del commissario europeo sta fornendo un assist al governo gialloverde. Come potrà ora l’Europa rifiutare i tagli alla manovra italiana se si mostra indulgente nei confronti della Francia?

Moscovici ha detto che “il superamento della soglia del 3 per cento di deficit nella manovra di bilancio francese per il 2019 deve essere il più limitato possibile. Ciò che è desiderabile è che questo superamento sia contenuto”.

Aggiornato il 13 dicembre 2018 alle ore 12:15