Bankitalia: cambiare Tari, penalizza i più poveri

Tassare in base alla quantità di rifiuti prodotti e non in base alle dimensioni della casa e al numero di componenti della famiglia.

È quanto suggerisce uno studio di Banca d’Italia dedicato alla Tari, la tassa sui rifiuti, i cui attuali criteri la rendono non equa, a sfavore delle famiglie più povere e non in grado di portare a una gestione equilibrata del problema rifiuti con il quale l’Italia, Roma in primis, ha a che fare. Gli studiosi dell’istituto centrale Giovanna Messina, Marco Savegnago e Andrea Sechi, sono consci dell’importanza della tassa per le finanze degli enti locali che assicura un gettito di 10 miliardi (il 60 per cento del quale a carico delle famiglie) e pari a un quinto delle entrate comunali. Si tratta poi dell’unico tributo sulla prima casa dopo l’abolizione dell’Imu nel 2016. Ma proprio per questo occorre che la Tari non sia un’imposta “patrimoniale occulta” ma una benefit tax, ovvero un prelievo dato come corrispettivo di un servizio che da un lato disciplina i cittadini a produrre meno rifiuti, dall’altro contiene i bilanci pubblici e induce a una gestione più efficiente dei rifiuti stessi. Per questo lo studio suggerisce per definire la tariffa “un sistema a punti” legato alla produzione, una modalità che si avvale dell’innovazione tecnologica e largamente usata all’estero.

Adesso infatti, spiega la ricerca, “la tassa dipende solo dalla dimensione e non dal valore dell’immobile; il prelievo non discrimina adeguatamente fra famiglie in base alla produzione di rifiuti”. E non è solo un problema di equità fiscale dei singoli ma di un peso che grava su tutta la collettività anche in forma indiretta. La quota smaltita in discarica in Italia è molto elevata, “il che rende il servizio particolarmente oneroso”. Inoltre i risultati deludenti conseguiti nella gestione dei rifiuti, soprattutto in alcuni grandi centri urbani, hanno pesanti ricadute sulla qualità della vita percepita dai cittadini e sul valore del patrimonio immobiliare”.

Aggiornato il 13 dicembre 2018 alle ore 09:28