Alitalia: ultimo treno?

giovedì 29 novembre 2018


Da anni l’Alitalia si trova in una situazione drammatica. Nel primo semestre del 2018, le perdite hanno raggiunto i 315 milioni di euro. Dopo che le condizioni poste da altre compagnie aeree per rilevarla sono state giudicate non accettabili, il Governo ha prima sollecitato e poi, attraverso i commissari, accettato l’offerta presentata da Ferrovie dello Stato Italiane (Fsi).

Nel focus “Alitalia: Trenitalia è la soluzione ai problemi?”, Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, risponde alla domanda se l’offerta di Fsi, il primo gruppo ferroviario italiano, controllato al 100 per cento dal ministero dell’Economia e delle Finanze, potrebbe risolvere i problemi di Alitalia e, al tempo stesso, creare opportunità reciproche attraverso le possibili sinergie di business.

Analizzando i modelli di business, la situazione economica e il mercato di riferimento, Giuricin conclude che, qualora il settore ferroviario volesse essere integrato a quello aereo, sarebbe “meglio creare un sistema inclusivo tra le diverse compagnie e gli operatori ferroviari proprio per sfruttare al meglio la capacità intercontinentale e non un sistema esclusivo come quello Trenitalia-Alitalia”.

Peraltro, ricorda Giuricin, “Fsi è un grande gruppo che riceve contributi per la gestione della rete, per alcuni servizi a lunga percorrenza e per quelli regionali. Creare un unico gruppo con Alitalia farebbe confluire le perdite di Alitalia dentro il gruppo Fs, che è sussidiato dallo Stato, senza tuttavia vedere particolari benefici per il consumatore. Le perdite di questo anno di Alitalia, che potrebbero superare i 450 milioni di euro, sono superiori al risultato netto normalizzato di Fs del 2017 di 424 milioni di euro”.

Senza dubbio, “una maggiore integrazione tra il servizio ferroviario e quello aereo può essere utile ai passeggeri, sostenere le esigenze di spostamento e stimolare il turismo. Tale integrazione può essere facilmente raggiunta in maniera spontanea, tramite accordi di collaborazione tra operatori, senza necessità di un’integrazione societaria”.

“La proposta di Fs - conclude quindi Giuricin - più che venire incontro alle esigenze dei passeggeri sembra venire incontro alla disperata necessità di Alitalia di essere salvata. Il fatto che Fs sia una società a totale partecipazione pubblica induce a ritenere che quella che appare, formalmente, come un’offerta di mercato sia in realtà solo una malcelata operazione di salvataggio pubblico. L’ennesima, per Alitalia”.


di Istituto Bruno Leoni