Pil, debito, aggiustamento conti: i nodi con l’Ue

Le stime di crescita sono troppo ottimistiche. Il debito italiano resta una “zavorra” e fonte di preoccupazione per l’Europa. Ma la risposta del governo gialloverde alla UE dovrà arrivare entro il 13 novembre. L’esecutivo potrebbe puntare anche su una nuova richiesta di flessibilità per fare fronte all’emergenza maltempo che ha falcidiato il Paese da Nord a Sud.

Il governo ha stimato il Pil 2019 all’1,5 per cento, grazie all’effetto “espansivo” della manovra che dovrebbe portare uno stimolo da 0,6 punti aggiuntivi. Le stime venivano ritenute troppo ottimistiche prima della “crescita zero” registrata dall’Istat nel terzo trimestre dell’anno, che rende arduo centrare il target 2018 e avrà un effetto “trascinamento” anche sul prossimo anno. Tra gli argomenti che porterà il ministro dell’Economia Giovanni Tria davanti ai partner europei già oggi all’Eurogruppo quello della stima invece “prudente”, con un calcolo dell’indebitamento fatto “sul Pil tendenziale” (0,9 per cento) e che non tiene conto della “retroazione” della manovra. Vale a dire, dei maggiori incassi fiscali innescati dalla crescita, calcolati in circa 4 miliardi. Tria cerca una diluizione nel tempo delle due misure simbolo: reddito e pensioni.

Il governo pone l’accento sul deficit nominale. Ma ad essere sotto la lente dell’Unione Europea è quello strutturale, sul quale era richiesto uno sforzo dello 0,6 per cento. La manovra invece non solo non risponde alle richieste ma peggiora il deficit strutturale di un altro 0,9 per cento, fissandolo a -1,7 per cento per il prossimo triennio.

Il nostro Paese, nel Draft Budgetary Plan inviato e respinto da Bruxelles già aveva chiesto nuova flessibilità per lo 0,05 per cento del Pil. Circa 1 miliardo, per lanciare un piano straordinario per la manutenzione e la messa in sicurezza di strade, gallerie e viadotti, urgente e necessario dopo il crollo del Ponte di Genova. A questa richiesta si potrebbe affiancare quella di ulteriore flessibilità per fare fronte all’emergenza “dissesto idrogeologico”.  Secondo Matteo Salvini servono 40 miliardi.

Aggiornato il 05 novembre 2018 alle ore 18:37