L’agricoltura in Albania: qualità e tecnologia in crescita

lunedì 1 ottobre 2018


Nuove opportunità per l’implementazione e la crescita dell’agricoltura nel Paese delle aquile. Grazie al programma Ipard, annuncia Agenzia Nova, l’agroindustria albanese approfitterà di un finanziamento di 71 milioni di euro ai quali andranno aggiunti altri 23 milioni di euro stanziati dal governo di Tirana. Per accedere ai fondi Ipard, gli interessati hanno l’obbligo di presentare progetti specifici e dettagliati. Sono 34 milioni a sostegno degli investimenti in aziende agricole. I finanziamenti partono da un minimo di 10mila euro fino ad un massimo di 500mila euro e potranno coprire fino al 70 per cento del valore del progetto. Altri 26 milioni di euro andranno a finanziare e sostenere progetti nel settore dell’agroindustria, mentre il restante finanziamento è rivolto alle attività non agricole ma che si svolgono nelle aree rurali. Inoltre, recentemente, il ministro dell’agricoltura e dello sviluppo rurale albanese Niko Peleshi e l’ambasciatore tedesco nel Paese delle aquile hanno firmato un accordo sul fondo di garanzia del credito rurale, che dovrebbe facilitare l’ottenimento di un prestito da parte degli agricoltori, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni. Secondo l’ambasciatore tedesco, la disponibilità di questo fondo aumenterà il numero di agricoltori che possono chiedere ed ottenere prestiti per l’acquisto di macchinari tecnologicamente competitivi o per la costruzione di serre e celle frigo.

Contemporaneamente, il viceministro dell’Agricoltura Ilir Halilaj ha informato la Tv albanese che il fondo sarà pronto per essere assorbito dalle banche entro la fine del 2018, mentre il numero di beneficiari dovrebbe raggiungere i 1500 agricoltori. Questo è il secondo fondo messo a disposizione dal governo tedesco attraverso il KfW e l’ambasciatore tedesco ha ribadito il sostegno della Germania nel contribuire con ulteriore supporto finanziario e tecnico nei settori agricoli e in quello dello sviluppo rurale. Tale informazioni ci dicono molto sul rapporto che va intensificandosi tra le istituzioni albanesi e quelle tedesche, ma rivelano anche lo stato attuale delle politiche agricole nel Paese delle aquile. Si sta correndo e l’obiettivo di Edi Rama è quello di sviluppare e ammodernare il settore, per attrarre investimenti esteri e per incentivare l’occupazione interna.

L’agricoltura contribuisce in misura significativa alla formazione del Pil nel Paese. Interessante fenomeno è la sempre maggiore diffusione di colture della vite destinata alla produzione del vino. Specialmente nella regione del Kallmet si sono raggiunti livelli di produzione di uva autoctona destinata alla produzione di vino considerato apprezzabile, con presenza di cantine realizzate con l’assistenza professionale e spesso di progettisti italiani ed apparecchiature provenienti dall’Italia. Il governo albanese continua a proporre agevolazioni fiscali per promuovere lo sviluppo del settore energetico e quello dell’agricoltura. La crescita costante dell’economia del Paese e la gestione politica efficace ha sviluppato un interessante tentativo di promozione del “Made in Albania”, un progetto che potrebbe affascinare anche gli imprenditori italiani.

L’idea si focalizza intorno alla creazione di un organismo nazionale per un unico marchio di qualità per i prodotti agricoli albanesi e il loro successivo inserimento all’interno dei principali settori turistici della nazione. Istituzioni pubbliche e private coordineranno il lavoro per implementare con successo il “Progetto Brand Albania”. Tale progetto servirà, secondo le impostazioni degli organizzatori, come catalogo per la promozione dei prodotti albanesi di qualità e guardando al futuro attraverso il lancio di tali eccellenze nei mercati internazionali. Idea che piace molto al ministro del Turismo e dell’Ambiente della Repubblica di Albania, Blendi Klos, che ha già indicato una strategia di azione per incentivare il turismo nel Paese, legando bellezza del paesaggio e produzione agricola di qualità, nel corso di un intero anno solare e da Nord a Sud dell’Albania. Inoltre, come ben descritto da numerosi portali di informazione geopolitica ed economica, l’idea mira a rafforzare il marchio “Made in Albania” attraverso una rete di negozi che commercializzeranno solo prodotti di eccellenza albanesi.

(*) Analista geopolitico e promotore del progetto “MadeInAlbania.it


di Domenico Letizia