Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

Torna anche questa settimana la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta un’esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Antonio da Roma mi chiede: siamo entrati obtorto collo nel clima delle votazioni politiche e non è raro sentirsi chiedere soldi da questo o quel partito per finanziare la campagna elettorale, ma ne potrebbe derivare un vantaggio tributario? Sì e precisamente sotto forma di detrazione fiscale (quindi risparmio secco di imposta) nella misura del 26 per cento dell’erogato ma a due condizioni: che il partito politico nazionale sia iscritto al relativo registro e che il versamento avvenga tramite un intermediario cioè banca, posta o altro sistema comunque tracciabile. Il limite massimo è di trentamila euro annui quindi con un risparmio teorico di settemilaottocento euro. Attenzione questo non vale per i contributi ai “comitati elettorali” o alle singole liste per i quali non è previsto quindi alcun beneficio.

Marco sempre da Roma: sono un professionista e ho fatturato a un ente previdenziale (quindi avvalendomi della procedura della “fattura elettronica”) ma quello che le chiedo è se sia possibile che oltre alla ritenuta mi abbiano defalcato anche l’Iva esposta in fattura? Sì e questo perché oramai tali prestazioni (quelle rese nei confronti della pubbliche amministrazioni in senso lato e società controllate sempre dal settore pubblico semplicisticamente parlando) rientrano, anche per i professionisti, nel meccanismo dello split payment, in altre parole il soggetto erogante il compenso trattiene anche l’iva che versa direttamente allo stato. Inutile dire che tale sistema (nato con finalità anti evasive), già penalizzante per le imprese, lo sia ancora di più per tutti coloro che si vedono già ritenere un importo del 20 per cento in acconto sulle sue future (presunte) imposte, andando ad incidere in maniera pesante sulla sua liquidità. Ovvio che quell’Iva costituisce un credito e non andrà computata nelle varie liquidazioni periodiche ma a mio parere questo sistema per noi professionisti è troppo penalizzante.

Antonietta dalla provincia di Roma: mio figlio andrà a studiare all’università di Roma e per evitare i disagi dei pendolari gli affitterò un appartamento. Posso beneficiare della detrazione del 19 per cento sul canone di locazione anche se il comune è nella medesima provincia? Sì da quest’anno è stata abolita tale pregiudiziale rimanendo come unica condizione che i due comuni (residenza ed università) distino almeno cento chilometri.

(*) Se avete dubbi o domande potete scrivere a: [email protected]

Aggiornato il 26 gennaio 2018 alle ore 08:12