Made in Italy, la storia di Braddock

Nei miei interventi ho affrontato più volte il tema del Made in Italy e di quanto la protezione di tutto quello che vi si fa rientrare dentro sia di vitale importanza non solo per l’economia del nostro Paese, ma per l’esportazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Sono molti i settori in cui spicca l’essenza del Made in Italy, in particolar modo nell’enogastronomia e nella moda. In uno degli ultimi articoli ho parlato di come l’Italian sound, con i quali alcune aziende straniere marchiano i lori nomi, è un problema da non sottovalutare per la nostra economia. Oggi invece vorrei attirare la vostra attenzione sulla moda e quello che concerne l’Italian style.

Non ci sono molte discussioni da fare sulla moda italiana, da sempre uno dei fiori all’occhiello del Bel Paese anche tra gli alti e bassi dell’economia mondiale. Notizia delle ultime ore è la crisi dello storico marchio di cappelli Borsalino, un vero simbolo mondiale, che rischia la chiusura. Ecco, è proprio in questo scenario, che spingerebbe verso investimenti legati alle masse tralasciando la qualità, che coloro i quali scelgono con coraggio di mettere eccellenza ed esperienza prima di tutto riescono a continuare a dare prestigio e valore al Made in Italy.

Un interessante caso è quello dell’imprenditore Umberto Cristiano che, con la sua “Innovatessile”, ha deciso di riportare in auge il Braddock, brand che dopo gli exploit dei primi anni Novanta era andato spegnendosi. In questa scelta, l’imprenditore partenopeo ha intrapreso coraggiosamente la strada dell’estrema qualità creando un connubio fortissimo e imprescindibile tra la maestria della sartorialità italiana e la ricerca tecnologica di nuovi materiali e combinazioni. Nelle creazioni di Braddock ogni capo esalta orgogliosamente la storia del tessile italiano, entrando nel settore della moda di alta gamma da protagonista assoluto. Il voler sposare questo concept con i temi legati alla tutela del green e alla solidarietà, conferma come un punto fondamentale sia il considerare le componenti dell’ambiente in cui si lavora parte integrante di ciò che si realizza.

È con lavori e progetti come questo di Umberto Cristiano se tutti noi orgogliosamente parliamo di Made in Italy, troppo spesso non dando la giusta importanza, il giusto valore, e la giusta protezione a ciò che rientra nel Made in Italy, vale a dire la nostra anima italiana.

Aggiornato il 22 dicembre 2017 alle ore 14:19