Riforma Eurozona: la Commissione Ue presenta le proposte

Trasformazione del fondo salva-Stati Esm nel Fondo monetario Ue. Creazione di un budget della zona euro all’interno del bilancio Ue, da usare per coprire il fondo salva-banche, per intervenire in caso di shock economici, per aiutare le riforme e i Paesi che vogliono aderire all’euro. Creazione del superministro del Tesoro e, infine, integrazione del Fiscal Compact nelle leggi Ue: questi gli elementi principali della riforma dell’Unione economica e monetaria presentata dalla Commissione Ue. La Commissione propone di “integrare la sostanza del Fiscal Compact nel quadro legale Ue, tenendo conto dell’appropriata flessibilità del Patto di Stabilità”. E chiede a Parlamento e Consiglio di approvare la proposta entro il 2019.

Per quanto riguarda “un nuovo strumento di bilancio per un’area euro stabile”, ovvero un bilancio della zona euro, Bruxelles propone di assegnargli le seguenti funzioni: sostegno alle riforme attraverso l’assistenza tecnica esistente; facilitatore di convergenza per gli Stati che vogliono entrare nell’euro; ‘paracadute’ per il fondo salva-banche; stabilizzatore per proteggere gli investimenti in caso di choc economici. Bruxelles vuole proporre a maggio, nell’ambito dell’avvio delle discussioni sul quadro finanziario pluriennale, le iniziative necessarie per far nascere il bilancio della zona euro. Il ministro del Tesoro “potrebbe servire come vicepresidente della Commissione e presidente dell’Eurogruppo, come previsto dai Trattati”. Anche questa riforma è da fare entro il 2019.

Infine, il fondo ESM trasformato in Fondo monetario Ue: intanto si porta all’interno del “quadro legislativo europeo”, sottraendolo ai Governi, e poi potrà dare una mano al fondo salva-banche quando questo dovesse finire le risorse. Sempre entro il 2019. “Integrare il Fiscal Compact nei Tratti è qualcosa sul quale si erano già impegnati gli Stati firmatari”, chiarendo che lo avrebbero fatto “entro gennaio 2018”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. L’integrazione verrà fatta attraverso una direttiva, ha sottolineato poi. La funzione di stabilizzazione economica del nuovo Fondo monetario europeo “non porterà a trasferimenti permanenti di fondi tra Stati”, e “sarà disponibile solo se gli Stati rispetteranno una serie di condizioni, in particolare sui conti pubblici”, ha infine aggiunto il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici presentando la proposta di riforma.

Aggiornato il 07 dicembre 2017 alle ore 09:17