Francia, Orange lancia la “banca in miniatura”

La banca in tasca: è la nuova sfida di Stéphane Ricard, l’amministratore delegato di Orange, lo storico operatore telefonico francese, che lancia una sfida alle grandi banche francesi lanciando a sua volta un’offerta 100% su smartphone e praticamente gratuita. Primo del settore a tentare l’avventura del credito, “Orange Bank” - questo il nome della nuova nata - punta a due milioni di clienti nei prossimi dieci anni. La promessa ai risparmiatori sono servizi più fluidi e meno onerosi, il tutto a portata di smartphone. Un’offerta a “tariffe molto aggressive che già comincia a scuotere le altre banche”, commenta Le Parisien, che come la totalità dei giornali transalpini mette in rilievo questo piccolo colpo di scena nel mondo felpato degli istituti di credito transalpini. Chi vorrà aprire un conto potrò farlo in uno dei 140 stand sistemati nella vasta rete di negozi di telefonia Orange, ma anche attraverso l’app. Tra gli addetti ai lavori, la notizia viene accolta con prudenza e una punta di timore. “Si tratta del concorrente più promettente e temibile”, dice un esperto citato da Le Monde. Il quotidiano precisa infatti che questa è la prima volta in assoluto che, almeno in Francia, un operatore di Tlc tenta l’avventura nel mondo bancario, con un investimento inziale di 500 milioni di euro su 5 anni e una rete di 800 consiglieri finanziari dispiegati sul territorio.

Tra le armi di seduzione di “Orange Bank”, la promessa di un conto corrente in due giorni - contro i cinque necessari negli istituti classici francesi - saldo in tempo reale, bonifici via sms, pagamenti via Iphone o Android, ma anche il blocco della carta in un colpo di click. Quanto alle tariffe, la mini-banca di Orange propone un conto corrente con bancomat “gratuito a vita” e senza costi aggiuntivi se il cliente realizza un minimo di tre transazioni/mese, al di sotto delle quali verranno fatturate 5 euro/mese. Il tutto senza condizioni minime di reddito e con scoperto autorizzato. Quanto al libretto di risparmio, “Orange Bank” propone un rendimento dell’1% lordo (0,7%) ritenuto attrattivo. Per costruire la sua banca mobile, l’operatore ha fatto leva su Groupama Banque, di cui ha acquistato il 65% del capitale. Il lancio odierno “è solo un punto di partenza”, dice Stéphane Richard, determinato ad ampliare “progressivamente la gamma con nuovi prodotti”. Nonostante la fitta concorrenza, è convinto che ci sia ancora margine. “A fine 2017 - osserva - il 90% dei millennials, le persone nate cioè tra il 1980 e il 2000, ricorreranno ad una banca on-line: il mercato non è ancora saturo”. Quanto ai 500 milioni di euro investiti, si tratta di una somma “ragionevole” rispetto ai 7,5 miliardi spesi ogni anno da Orange.

Aggiornato il 03 novembre 2017 alle ore 10:51