Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

Torna anche questa settimana la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta un’esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Rosa Maria da Imperia: mi ha chiamato il mio commercialista preannunciandomi che il secondo acconto delle imposte da versare a novembre sarà piuttosto alto. Ma sono obbligata a versarlo nella misura indicata o posso farlo in maniera diversa visto che prevedo di guadagnare meno rispetto allo scorso anno? Allora, normalmente gli acconti si versano in base al cosiddetto “metodo storico”, ovverosia si prende a riferimento l’imposta del periodo precedente e si procede alla determinazione degli anticipi dovuti. Ma se giustamente il reddito attuale è minore, facendo i dovuti calcoli, si posso riparametrare gli anticipi alla situazione del periodo in corso (sostanzialmente operando una proporzione) e procedere quindi al versamento. Attenzione: è responsabilità del cliente asserire che la situazione è cambiata e in che misura, e le eventuali sanzioni per errori saranno a suo carico.  

Giulio da Grosseto: ho preso in affitto un immobile e il proprietario ha optato per la cedolare secca. Mi ha anche riconosciuto però la possibilità di sublocarlo, posso optare anche io per il regime agevolato? E se il mio affittuario fosse una società a cosa si andrebbe in conto? L’opzione per la “cedolare secca” in caso di subaffitto è stata recentemente riconosciuta (dal 1 giugno 2017) ma solo per le cosiddette “locazioni brevi”, intendendo per tali quelle non superiori a trenta giorni (in pratica quelle per le vacanze ed a condizione che non lo si faccia nell’ambito di attività d’impresa). Quindi se rispetta questi requisiti, si lo può fare. Va da sé che se loca a una società non sarà proprio possibile. 

Mario da Potenza: ho fatto una donazione a favore di una istituzione religiosa, potrò risparmiare qualcosa da un punto di vista fiscale? Sì. È un onere deducibile dal reddito (quindi va a diminuire la base imponibile su cui calcolare l’imposta) ma per un importo non superiore a 1.032,91 euro (salvo modifiche in corso d’anno). Conservi la ricevuta e pagare sempre in maniera tracciabile. Per le istituzioni ammesse consulti il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Luigi da Frosinone (sempre in tema di donazioni): sostengo finanziariamente una piccola associazione sportiva dilettantistica del mio quartiere, ma è vero che posso defalcarla dalle tasse? Si nel senso che avrà una detrazione d’imposta pari al 19 per cento della spesa ma per un importo massimo di 1.500 euro. Quindi se ha donato 1.000 euro ne risparmierà 190.

Aggiornato il 13 ottobre 2017 alle ore 19:58