Italia e Uzbekistan: un incrocio vivo

L’Uzbekistan è uno stato dell’Asia centrale con circa il 50 per cento della popolazione che vive in comunità rurali densamente popolate. Il Paese vanta una produzione agricola di eccellenza, su cui il governo punta per sviluppare una moderna industria di trasformazione alimentare e allo stesso tempo incentiva un ampio e diversificato programma di industrializzazione.

Per comprendere al meglio l’importanza dell’Uzbekistan anche per le nostre aziende, meridionali e casertane, e la loro probabile internazionalizzazione dei mercati nell’Asia Centrale, basterebbe approfondire il lavoro della Camera di Commercio Italo Uzbeka.

“L’Uzbekistan vuole incrementare la produzione agricola ed aumentare il valore aggiunto dei suoi prodotti. “Per questo ha deciso di ridurre del 10 per cento la produzione di cotone e sostituirla con la produzione di frutta e verdura. Progetti per oltre 150 milioni di dollari sono stati decisi per creare centri servizio per la raccolta dei prodotti agricoli, la loro selezione, la conservazione in impianti frigoriferi, il packaging e la spedizione. Esiste per i prodotti agricoli uzbeki un mercato importante per l’esportazione, che è quello russo, anche a seguito del blocco delle importazioni dall’Europa. Lo sviluppo della produzione agricola richiede macchinari agricoli di tutti i tipi. Esistono buoni produttori locali, tra cui la Cnh Industrial, ma anche costruttori locali che hanno bisogno di licenze, assistenza tecnica e partner per modernizzare ed incrementare la loro produzione. Gli italiani son benvoluti. Nel settore del vino il macchinario è già prevalentemente italiano. Esistono prospettive per gli impianti di trattamento del latte e per l’industria casearia”, ha recentemente dichiarato Luigi Iperti, presidente della Camera di Commercio Italia-Uzbekistan (Ciuz).

Settore importante resta quello dell’Oil e Gas; sempre Iperti, in una recente intervista ha dichiarato: “Gli investimenti in questo settore nel periodo 2017-2020 ammontano a 20 miliardi di dollari. Purtroppo in questo settore sono molto presenti i conrtractors coreani e cinesi perché oltre a Lukoil e Gazprom altri importanti investitori provengono da Corea e Cina. Questi Paesi oltre a investire sono in grado di dare finanziamenti rilevanti ed a tasso contenuto. In realtà oggi la Sace guarda all’Uzbekistan con grande interesse e le società di ingegneria ed i contractors italiani tornano a considerare questo mercato con un certo ottimismo. In ogni caso l’Uzbekistan è un mercato interessante anche per i fornitori italiani di componentistica dove sono richiesti prodotti di qualità che i fornitori asiatici non sono in grado di produrre”.

Inoltre, la provincia di Caserta è profondamente legata all’Uzbekistan, grazie al lavoro del Console Onorario casertano, l’avvocato Vittorio Giorgi. Il Console Onorario dell’Uzbekistan è riuscito a creare un circuito enogastronomico e culturale che collega la città vanvitelliana con la Repubblica centroasiatica. Tra i tanti incroci ricordiamo l’evento internazionale “Settimana della Cucina Italiana a Tashkent” che ha visto tra le protagoniste la delegazione dell’Istituto Statale Alberghiero “Galileo Ferraris” di Caserta, guidata dalla professoressa Daniela Giaquinto, docente di lingue straniere.

“L’intento - spiega l’avvocato Vittorio Giorgi - è quello di far conoscere l’Uzbekistan nei suoi vari aspetti e sviluppare relazioni bilaterali con il territorio nei settori turistico, sportivo, culturale, economico e istituzionale”.

Una realtà che non può essere ignorata, l’internazionalizzazione dei mercati e il know-how italiano possono essere valorizzati anche in Asia Centrale, a partire da Caserta e provincia.

 

 

 

Aggiornato il 02 settembre 2017 alle ore 09:55