Tim al lavoro su governance, ancora presto per il nuovo A.d.

Settembre è alle porte e Tim riapre il cantiere governance. Il processo avviato a fine luglio per la scelta del nuovo amministratore delegato, dopo l’uscita di Flavio Cattaneo, prosegue e il Comitato nomine si è riunito dopo la pausa estiva per fare il punto. A dispetto delle attese e delle indiscrezioni di stampa sembra sia ancora presto per scommettere sul nome del nuovo amministratore delegato. La riunione del Comitato presieduto da Anna Jones (e di cui fanno parte Ferruccio Borsani, Frédéric Crépin, Hervé Philippe e Danilo Vivarelli) è stata rapida e, secondo quanto si apprende, ha esaminato questioni “burocratiche” senza prendere nessuna decisione.

“È in corso un processo che contiamo di concludere entro settembre” aveva dichiarato in un’intervista a “La Stampa” il presidente Arnaud De Puyfontaine pochi giorni dopo il ribaltone. L’assetto provvisorio stabilito a luglio gli ha assegnato le deleghe che erano dell’A.d. mentre quelle più sensibili, relative alla Funzione Security e a Sparkle, sono andate ad interim al vice presidente, Giuseppe Recchi. Dopo l’ingresso “nella stanza dei bottoni” dei francesi era stato dato quasi per scontato che a completare il quadro sarebbe bastato l’arrivo di Amos Genish. Entrato nel gruppo come direttore operativo per sovrintendere le “Operations” della società ma che i rumors indicavano come “direttore generale” in pectoris da affiancare a un amministratore delegato italiano (per esempio l’attuale vice presidente Giuseppe Recchi o un esperto di tlc come Franco Bernabè da poco rientrato in cda), quasi a rassicurare la politica. Ma i consiglieri indipendenti hanno “puntato i piedi” e voluto che la procedura per la nomina del successore di Cattaneo venisse rispettata. E così il Comitato nomine e remunerazione ha chiesto a Egon Zehnder di selezionare una rosa di candidati per trovare il ceo.

L’advisor ha svolto il suo lavoro e secondo quanto si apprende ha consegnato due liste, una generica in cui comparivano nomi come Fabio Gallia (Cdp) e Mauro Moretti (ex A.d. di Leonardo) e una più tecnica (indiscrezioni di stampa rilanciano la candidatura di Paolo Dal Pino). È probabile però che nessuna decisione verrà presa fino a quando non si definirà meglio la partita con il Governo che minaccia di esercitare il “golden power” e sta portando avanti l’istruttoria.

Aggiornato il 31 agosto 2017 alle ore 14:26