Mercato auto Italia rallenta ma cresce, +5,9% a luglio

Il mercato italiano dell’auto rallenta, ma cresce anche a luglio. Le immatricolazioni - secondo i dati del ministero dei Trasporti - sono state 145.363, il 5,93% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. “E’ il miglior risultato in termini di volumi dal 2010, quando si superarono le 153.000 unità”, spiega Gianmarco Giorda, direttore dell’Anfia.

Nei primi 7 mesi sono state vendute 1.282.353 vetture, pari a una crescita dell’8,62 per cento. “Le prospettive sono buone, la nostra previsione è di chiudere il 2017 intorno ai 2.000.000 di immatricolazioni”, commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, mentre per l’Unrae la stima è 1.950.000 con un incremento del 6,8 per cento sul 2016 e il raggiungimento dei livelli 2010. Per Fca le consegne di luglio sono 40.629, pari ad un incremento del 3,25% sullo stesso mese del 2016, grazie a un forte incremento per i brand Alfa Romeo (+26,79%) e Jeep (+27,05%), mentre è in calo Lancia (5,5%). Raddoppia le vendite Maserati. Ben sei modelli del gruppo - sottolinea l’azienda - sono nella top ten: Panda, 500, Punto, Ypsilon, Tipo e 500X (5 ai primi cinque posti). Da inizio anno le immatricolazioni del gruppo sono 373.656, l’8,95% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso e la quota sale al 29,14% (era 29,05%). Fca registra un calo del 10 per cento sul mercato americano dove però sono salite del 14 per cento le vendite di Jeep Grand Cherokee. Tra le case straniere in Italia vende più di tutte Ford (10.112), seguita da Volkswagen (9.425). Fca parla di “un dato a luglio forse influenzato da un rallentamento tecnico di fine mese nel sistema di immatricolazioni del ministero”.

Per Quagliano, “l’apparente rallentamento della crescita è dovuto anche a una minore incidenza delle ‘chilometri zero’ rispetto a giugno”. La crescita dei 7 mesi “è dovuta in larga misura alle auto aziendali ma, se si considera che l’usato con chilometri zero viene ceduto nella stragrande maggioranza dei casi a privati, importante è anche il contributo dato alla crescita del 2017 dagli acquisti delle famiglie”. Non è d’accordo Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia, che mette invece in evidenza il calo dell’1,9 per cento delle vendite alle famiglie. “Questo dato negativo - commenta il presidente Filippo Pavan Bernacchi - è una spia lampeggiante nel quadro strumenti del mercato auto. Gli altri canali infatti, noleggio e società, sono alterati da forzature, tra le quali le cosiddette, e per qualcuno famigerate, chilometri zero”.

Aggiornato il 02 agosto 2017 alle ore 12:58