Calenda: “La priorità è il taglio delle tasse alle imprese, non l’Irpef”

“La priorità è abbattere il carico fiscale sulle imprese, che costa immensamente meno rispetto al taglio dell’Irpef”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenendo ieri all’assemblea annuale di Confesercenti. “La diminuzione delle tasse deve essere una diminuzione delle tasse sulle imprese e non generalizzata”, ha spiegato raccogliendo l’applauso della platea. Anche perché, ha aggiunto, “non siamo in grado di fare un taglio gigantesco sull’Irpef”, che sarebbe “la via maestra”. “Il punto non è avere una legge simbolo ma avere dei contenuti”,

“Io - ha detto ancora il ministro - sono un politico pro tempore, come viene spesso ricordato da tutte le parti”, ma “dire che ci sarà un tavolo, una legge, uno statuto è il modo in cui vi fanno fessi da 30 anni, perché riempie lo spazio di una conferenza stampa e delle agende anche un po’ delle rappresentanze”. “La crescita dell’Italia - ha proseguito il ministro - non è sufficiente per sostenere il debito, il welfare o lo sviluppo”. Per Calenda quindi non aiuta “fare una discussione, tra il ridicolo e il tragico, sul fatto che sia positivo o meno che il Pil sia a 1,2%, a 1,3% o a 0,9%, sia un risultato positivo o meno, se siamo usciti dalla recessione o no”. Questo perché, “il nostro lavoro non cambia, occorre recuperare 50 miliardi di euro”, aggiunge riferendosi ai 47 miliardi di consumi persi in dieci anni citati dalla neo presidente di Confesercenti. Poi si domanda: “Siamo contenti di non essere più al -1%? Certamente sì, ma ancora c’è ancora molta strada da fare”.

Aggiornato il 20 giugno 2017 alle ore 13:28